La creatività religiosa

 

‘”Io sono il primo servitore di Cristo… Per questo ho desiderato tanto incontrarmi con voi”. Queste parole di Giovanni Paolo II, rivolte ai leaders delle religioni mondiali nello storico incontro di Assisi, esprimono la dinamica dell’esperienza missionaria: una testimonianza della propria identità, una passione per l’incontro con l’altro. Infatti, quanto più profonda è la coscienza della propria identità, tanto più forte è il desiderio di incontrare l’altro. La nostra società oppone identità e incontro (o dialogo): per dialogare – si dice – bisogna rinunciare a qualcosa di sé; per salvaguardare la propria identità bisogna preservarsi dall’incontro con l’altro. Così l’esperienza più esaltante della vita cristiana, la missione, l’incontro del cristiano con altri popoli, culture, religioni, è stato sempre banalizzato e ridotto a conflitto, guerra, colonizzazione. Missione è invece passione a comunicare la risposta al senso religioso attorno a cui si costruisce ogni cultura e società; essa si manifesta come stupore per l’uomo, la sua vita, i suoi miti, i suoi gesti. In questo abbraccio dello sguardo e del cuore alla realtà incontrata, nasce una nuova lettura del mondo e una sua trasfigurazione. Per questo la missione non è avventura esotica, ma coraggio dell’incontro, dono della vita, costruttività storica. La mostra propone un percorso di verifica di questa esperienza in tre diverse situazioni storiche e geografiche. Racconta, innanzi tutto, la vita del Centro Artistico Juvenil della Guinea Bissau (Africa), dove il missionario Ermanno Battisti (PIME) ha raccolto centoquaranta giovani di diverse tribù in una scuola per intagliatori del legno, per dare maggiore dignità artistica agli oggetti di culto e della vita quotidiana del popolo guineano. La rassegna documenta poi il lavoro di studio e di salvaguardia di alcune tribù indie dell’Amazzonia (Brasile). I missionari Renato Trevisan ed Angelo Costalonga (ISME) sono impegnati da anni nell’incontro con la cultura india dei Kayapo e nella difesa della stessa, dalla violenza della società circostante. La terza sezione della mostra propone, infine, una raccolta di foto della società cinese agli inizi dei secolo. Il missionario del PIME Leone Nani, nella regione dello Shen-si (Cina sett.) dal 1903 al 1914, ha fissato col suo obiettivo volti ed esperienze di minatori, pescatoti, mandarini, gentildonne, giovani, anziani, cerimonie religiose e militari. Le immagini, rarissime, sono esposte al pubblico per la prima volta.’

Data

20 Agosto 1988 - 27 Agosto 1988

Edizione

1988
Categoria
Esposizioni Mostre Meeting