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Joe Tilson
‘Joe Tilson é nato a Londra nel 1928. Carpentiere e falegname, ha frequentato la Martin’s School of Art e poi il Royal College of Art. Ha insegnato come professore universitario presso la School of Visual Arts di New York e la Staatliche Hochschule fur Bildende Kunste di Amburgo. Alla prima mostra personale alla Galleria Marlborouh di Londra nel 1962, e alla partecipazione nel 1964 alla Biennale di Venezia (dove ottenne il primo riconoscimento internazionale), sono seguite numerose altre mostre in tutto il mondo, tra cui le importanti antologiche al Museum Boymans van Beunigen di Rotterdam (1971) e alla Galleria di Vancouver (1979). Per oltre quarant’anni, il lavoro di Joe Tilson si è svolto attraverso grandi costruzioni e rilievi, dipinti e sculture, grafiche e multipli: opere di grande personalità, evocative e simboliche, ricche di significati e contrassegnate da una splendida e artigianale fattura. “L’incontro con la terracotta e la materia ceramica è avvenuto una decina di anni fa”, scrive Enrico Crispolti nella presentazione del bel catalogo “Joe Tilson. Terracotta e maiolica, sculture e rilievi (1985-1995) alla Cooperativa Ceramica d’Imola” (Ed. Corraini 1995), “poco dopo avere assunto il mito quale nuovo referente immaginativo, ideologico e iconico. Questo suo dialogo con il patrimonio mitico ctonio, evocandone figure protagoniste (da Demetra, a Persefone e Kore, a Dioniso), ha trovato nella manipolazione diretta della terra, dunque nel fare non più soltanto “pittura” oggettuale, ma effettivamente scultura, la possibilità di una più pertinente, materiale concretezza, capace di remote assonanze”.La Cooperativa Ceramiche di Imola, fondata a metà del Settecento, ha affiancato all’originaria attività una sezione artistica, apprezzata in tutto il mondo. Da segnalare il Museo, collocato nella sede storica della Cooperativa, che documenta una storia ultracentenaria arricchita da prestigiose collaborazioni (come nel caso di Joe Tilson) e aperta alla presenza di importanti artisti, le cui opere sono state esposte in numerose mostre.’