IN VIAGGIO CON L’ITALIA NEL CUORE

Partecipano: Federica Armiraglio, Responsabile del progetto FAI ”I Luoghi del Cuore”; Vittorio Brumotti, Roadbike freestyler e special reporter. Introduce Emmanuele Forlani, Consigliere Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli.

IN VIAGGIO CON L’ITALIA NEL CUORE

Trascrizione non rivista dai relatori

IN VIAGGIO CON L’ITALIA NEL CUORE

Martedì 21 agosto 2018
ore 15.00

Sono presenti:
Federica Armiraglio, Responsabile del progetto FAI “I Luoghi del Cuore”; Vittorio Brumotti, Roadbike freestyler e special reporter; Paola Musso responsabile Corporate di Intesa San Paolo in sostituzione di Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo.

Introduce
Emmanuele Forlani, consigliere di amministrazione della Fondazione Meeting

EMMANUELE FORLANI
Eccoci, buongiorno a tutti, diamo inizio a questo nostro incontro: oggi è una giornata particolar-mente intensa, che ha come titolo “In viaggio con l’Italia nel cuore”. Io sono, noi siamo particolar-mente lieti e grati ai nostri ospiti per aver accettato l’invito e per il fatto di poterlo fare anche in un Meeting nel quale – ma ne parleremo- il titolo di questo Meeting, i temi che sono esposti qui nell’Arena Move to Meet prestano tanto a poter approfondire quello che discuteremo e quello che sentiremo oggi. Io prima di iniziare però chiederei subito a Paola Musso che è responsabile Corporate …… di Intesa San Paolo di portarci il suo saluto. La ringrazio anticipatamente perché è grazie a lei, è grazie a loro che facciamo questo momento e quindi a maggior ragione la ringrazio anche per il coinvolgimento.

PAOLA MUSSO
Buongiorno a tutti, benvenuti, grazie per essere qui, io porto il saluto di Intesa San Paolo e in parti-colare di Stefano Lucchini che avrebbe dovuto essere qui con noi, è il nostro responsabile delle at-tività istituzionali e delle relazioni esterne che purtroppo è stato trattenuto da un impegno impre-visto, quindi non può partecipare all’incontro. L’idea di organizzare questo momento di confronto è nata da una bella esperienza di viaggio che abbaiamo vissuto insieme al suo protagonista che è Vittorio Brumotti, recentissima, si è conclusa poco più di un mese fa. E’ stata un’esperienza di viaggio per l’Italia che Vittorio ha realizzato sotto l’egida del FAI; Vittorio è anche ambasciatore del FAI in collaborazione con Intesa San Paolo. Un tour, un viaggio che sicuramente gli ha concesso, in diciannove serratissimi giorni di pedalate per l’Italia, di conoscere le bellezze paesaggistiche, naturali architettoniche e non solo di questo Paese; poi Vittorio le racconterà meglio. E anche di visitare numerosi luoghi del FAI e alcuni luoghi del cuore del FAI e cioè luoghi che sono stati individuati attraverso un importante progetto di censimento dei “luoghi del cuore” che il FAI promuove insieme ad Intesa San Paolo da moltissimi anni. Un’operazione che per noi ha grandissimo rilievo e che ha portato dei risultati tangibili e molto rilevanti che Federica Ammiraglio che di questo progetto per il FAI è la responsabile vi racconterà più tardi ma che ha condotto anche a risultati intangibili molto belli di mobilitazione delle comunità, delle collettività e di messa in connessione delle comunità con le istituzioni, con dei risultati che spesso hanno portato ad un rafforzamento dell’impatto degli interventi stessi. Ci sembrava che questo incontro fosse coerente, avesse un senso nell’ambito della sezione del Meeting di quest’anno, che il Meeting ha voluto dedicare al concetto del muoversi, degli spostamenti, richiamandoci ad un’interpretazione consapevole degli spostamenti collettivi ed individuali. Il Meeting è sempre per noi causa di stimolo alla presa di consapevolezza, quindi grazie al Meeting per questa opportunità che ci ha dato l’occasione di rincontrare Vittorio dopo qualche giorno e di ribadire l’importanza del legame con il FAI, che per noi è un po’ esemplificativo del nostro modello che la banca si dà nel suo impegno in ambito culturale e sociale; un impegno che coniuga quasi sempre iniziative promosse direttamente, con altre realizzate da enti e istituzioni di grande rilievo. Rientra nelle nostre corde questo modo di approcciarci al mondo culturale e sociale e in qualche modo è anche espressione di un impegno che noi abbiamo a sentirci responsabili nei territori in cui viviamo e in qualche modo a fornire supporto alle comunità e alle collettività nel loro spirito più battagliero, efficace, più attivo. Questa è la nostra filosofia e questa è perfettamente coerente con la filosofia del Meeting. Quindi grazie restituisco la parola ad Emmanuele e ai nostri ospiti.

EMMANUELE FORLANI
Grazie ancora a Paola Musso, davvero perché in poche battute ci ha già introdotto al tema e ci ha anche potuto esemplificare e chiarire appunto il nesso tra quello che discutiamo oggi e quello che sta avvenendo in questi giorni. Per correttezza soprattutto nei suoi confronti io non sono Federico Aliverti, vado anche io in moto ma non sono direttore della rivista Motociclismo, sono Emmanuele Forlani, consigliere del Meeting e assieme a lui e ad altri amici che sono qui in sala abbiamo, in qualche modo ci siamo divertiti a dialogare sui temi di oggi. Io per andare avanti chiederei di lan-ciare il nostro primo contributo video per poi iniziare a dialogare con i nostri ospiti.

Segue proiezione video su promozione vota i “luoghi del cuore” FAI

EMMANUELE FORLANI
Questo video ci introduce all’intervento, ad un inizio di chiacchierata con Federica Armiraglio che ringrazio e che è responsabile del progetto di cui abbiamo appena visto qualcosa. Federica si lau-rea a Milano, in lettere moderne, dopo diversi anni di esperienza in Italia e all’estero dal 2007 è in FAI (Fondo Ambiente Italiano) ed è responsabile del progetto “I luoghi del cuore”. Io la prima cosa che vorrei chiedere a Federica, ringraziandola per la sua presenza è appunto di raccontarci dove nasce questa esperienza che ha già quattordici anni di storia, quali sono state le caratteristiche e quale è l’idea da cui è partita. Mi permetto di aggiungere, avendo guardato questo video, che se c’è una cosa che colpisce almeno me, guardando questi pochi istanti di video, più che i luoghi e dentro i luoghi sono gli occhi di chi sta guardando e sta scoprendo questi luoghi che penso c’entrino anche un po’ con lo spirito di questa iniziativa. Do subito la parola a te, grazie ancora Fe-derica.

FEDERICA AMMIRAGLIO
Grazie mille per questo bellissimo invito. Mi sembra giusto partire dal titolo del Meeting “ Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice” perché ha molto a che fare sia con i “luoghi del cuore” sia il viaggio che poi Vittorio ha fatto con il FAI, con il patrocinio di Intesa San Paolo. Perchè i “luoghi del cuore” sono luoghi che hanno fatto la storia del nostro Paese ma, come giustamente ha detto Emmanuele, esistono attraverso gli occhi delle persone e sono quelli che rendono l’uomo felice. Negli anni (siamo al nono censimento) abbiamo avuto più di cinque milioni di voti a favore di più di trentasettemila luoghi ed è la più importante iniziativa italiana di censimento spontaneo del patrimonio. Le persone segnalano appunto migliaia di luoghi diversi per motivi di solito affettivi perché non vogliono che vengano dimenticati, appunto, abbandonati, che scompaiano. Stanno scorrendo le immagini di alcuni dei luoghi che abbiamo salvato grazie a questo bellissimo progetto perché dopo ogni censimento, grazie a questa storica partnership con Intesa san Paolo, mettiamo a disposizione quattrocentomila euro per restauri, per interventi. Avete visto i delfini è non è un caso: abbiamo fatto un intervento di sensibilizzazione sul Santuario dei cetacei di Pelagos, avete visto il Forte San Felice di Chioggia, questa chiesa è a Lucca era chiusa da quarant’anni eppure è la memoria storica della città, è la chiesa dove le sigaraie andavano a pregare uscendo dalla manifattura tabacchi, era chiusa da quarant’anni e questa cupola affrescata rischiava di crollare e grazie ai voti raccolti con il censimento dei luoghi del cuore, il nuovo soprintendente è andato a vederla, non l’aveva mai vista prima era proprietà del comune. Il comune non ha più potuto far finta che questa chiesa non esistesse e così, grazie al nostro contributo, in realtà di entità modesta, perché noi non vogliamo risolvere i problemi, ma rappresentare la scintilla che poi mette in moto le forze locali, il MIBACT ha stanziato 800000 euro e oggi la chiesa è gestita e aperta al pubblico dai volontari del FAI. Potete trovare tutte le storie, appunto, che riguardano i 92 luoghi che abbiamo salvato finora sul sito: iluoghidelcuore.it, ma quello che li rende speciali è che appunto sono luoghi dove c’è un’appartenenza delle persone. Vittorio poi ve ne racconta qualcuno anche che ha toccato insieme a tanti volontari durante il suo viaggio.

EMMANUELE FORLANI
Grazie, proprio rispetto a quello che ci stavi raccontando adesso: 30 maggio scorso è partito il 9° censimento e quindi siamo già a un’esperienza approfondita, il 9° censimento sui luoghi del cuore. Puoi già farci qualche anticipazione? Sappiamo che si chiuderà il censimento a novembre e quindi questi primi mesi di censimento se hanno già prodotto qualche indizio quale…

FEDERICA AMMIRAGLIO
Abbiamo già 21 luoghi che hanno superato i 2000 voti e una sessantina che hanno superato i 1000 voti. 1000 voti sono faticosi da raccogliere. Se avete un luogo del cuore, sfruttate questa occasione del Meeting per far votare il vostro luogo del cuore. È facilissimo: c’è il sito dedicato: iluoghidel-cuore.it; se avete un luogo scaricate i moduli e allo stand di intesa Sa Paolo potete trovare le cartoline di voto e tutte le indicazioni. Perché, che cosa succede? I vincitori del censimento hanno un contributo di 50000 euro, 40000 euro e 30000 euro che spesso appunto innescano dei meccanismi virtuosi e tutti i luoghi che raggiungono i 2000 voti possono candidarsi a un bando, candidare dei progetti concreti. C’è capitato anche di togliere dei contributi che avevamo assegnato perché nel momento in cui gli enti che sono destinatari di questi contributi come purtroppo spesso sentiamo succedere, il FAI, terminato, scaduto il termine li destina a qualcun altro. Quello che state vedendo adesso è il forte San Felice di Chioggia che è un posto assolutamente straordinario, è stato uno dei protagonisti delle guerre medievali che riguardavano Venezia, è stato presidio militare per secoli e poi è rimasto completamente abbandonato da 20 anni. È rimasto completamente nell’abbandono, solo con un farista che lo presidia, ma un comitato spontaneo che è nato proprio grazie ai luoghi del cuore, ci ha raccontato che grazie a questa pressione mediatica le giunte, tutte le possibili giunte candidate avevano messo il recupero del forte nel loro programma elettorale, perché in qualche modo i luoghi del cuore funzionano così: raccolgono la spinta delle istanze civili, proprio quello che dovrebbe fare la politica anche in qualche modo, proprio il governo della polis storicamente. Quindi, nel momento in cui decine di migliaia di cittadini chiedono a gran voce il recupero di un bene, bene, quello che è successo è quello che non succedeva da 40 anni al destino del forte e cioè è stato fatto un protocollo di intesa: una parte degli edifici passerà al comune, una parte verrà anche messa a reddito, perché non possiamo pensare che la soluzione per i beni culturali italiani sia solo e sempre musealizzare, perché chiaramente ci sono dei costi di gestione e noi del FAI lo sappiamo molto bene, molto onerosi. Però comunque visitare questi luoghi, andare alle giornate FAI di primavera, ci sarà la giornata FAI di autunno il 18 ottobre, andate, iscrivetevi naturalmente al FAI, è un modo per sostenere il nostro patrimonio. Vittorio vi racconterà come percorrerlo, percorrere luoghi feriti dal terremoto ci poa fare delle scoperte assolutamente eccezionali, uscire anche dai percorsi più consueti, visto che siamo in una sala dedicata alle infinite forme della mobilità, percorrere il nostro straordinario paese, non solo velocemente in macchina, ma appunto in bicicletta, a piedi, con uno zaino, uscire dai percorsi più consueti, scoprire le decine di migliaia di piccoli luoghi che sono sparsi nella nostra campagna significa salvare la nostra memoria, e quindi anche la nostra identità.

EMANUELA FORLANI
Grazie Federica, torneremo su questi temi continuando a dialogare. Vittorio Brumotti. Allora, la sua biografia è estremamente lunga, non la leggo, anche perché penso non abbia bisogno di pre-sentazioni. Diciamo la cosa più semplice da dire e più che possiamo condividere tutti, perché cia-scuno di noi l’ha fatto, lui ha ben10 guinnes dei primati che immagino tra i presenti sia una cosa abbastanza comune…, non se tra questi ci sia anche il numero di tatuaggi, ci siamo quasi

VITTORIO BRUMOTTI
Ci siamo quasi…Tanti primati che tra un po’ divento una scimmia

EMANUELA FORLANI
Brumotti è roadbike, freestyle, special reporter. A lui chiederemo appunto, sulla scia di quello che diceva appunto anche adesso Federica, di raccontarci un po’ questa esperienza. Dicevo in maniera scherzosa, ma la cosa non solo ha colpito me, ma tanti che lo seguono appunto: 10 guinnes dei primati. Foirse quello che mi ha sicuramente più impressionato è quello che riguarda il 2012, se non sbaglio, Burj Khalifa, perché è riuscito a scalare questo grattacielo che forse avete visto in mission impossible, forse è quello…

VITTORIO BRUMOTTI
Esattamente

EMANUELA FORLANI
In bicicletta in 2 ore e poco più, 2 ore e 20.

VITTORIO BRUMOTTI
2 ore e 20.

EMANUELA FORLANI
Allora, io, al di là delle tantissime esperienze e mi soffermo su questa parola di cui Vittorio può davvero esserci testimone, io vorrei chiedergli anche da dove nasce questa passione, anche dell’aver incontrato questo percorso del FAI di cui abbiamo appena sentito parlare, perché quello che abbiamo voluto anche incominciare a dire in questo giorni è proprio il fatto che non è appena il viaggio o addirittura la modalità o lo strumento con il quale si viaggia che fanno la differenza, ma è l’esperienza che ciascuno di noi può fare in un viaggio. Lo stesso viaggio può essere identico tecnicamente per due persone, l’esperienza che si fa di quel viaggio è completamente diversa. Cero le modalità con le quali Vittorio viaggia, non sono esattamente le stesse con le quali noi normalmente ci atteggiamo, però certamente quello che fa la differenza è la l’esperienza. Gli vorrei chiudere proprio da dove nasce anche questa passione, tenendo conto, mi taccio, che ci sono almeno due ingredienti almeno di quello che mi colpisce della sua esperienza: certamente questa passione che lui ci racconterà che è collegata in maniera strettissima anche a una sua vocazione sul sociale, se posso chiamarla così, perché lo conoscete anche come inviato speciale di Striscia la notizia, come persona impegnata nella lotta alla corruzione e i due aspetti penso proprio che siano facce, aspetti di una stessa medaglia.

VITTORIO BRUMOTTI
Allora, praticamente, ciao raga, buongiorno a tutti. Succede che innanzitutto avete di fronte a voi uno dei massimi ciceroni d’Italia, ok, sono innamoratissimo della mia bellissima Italia e ve lo dice una persona che fa fuori quasi un passaporto l’anno. Avete capito bene. Un passaporto coi timbri. Dunque vuol dire vado dal Polo nord al Polo Sud al Giappone, Sudafrica, Calafate, Perito Moreno, avete capito bene, in tutto il mondo. Grazie al FAI, Fondo Ambiente italiano, insieme a quel pazzo di Marco Magnifico, che facciamo quei siparietti a Striscia la notizia, questo ometto è riuscito farmi innamorare doppiamente della mia Italia, mia Italia che viene denunciata nel quotidiano da 10 anni a questa parte con il tg satirico del quale faccio parte, ovvero striscia la notizia, dove mi occupo di spreco di denaro pubblico. Facevo tutte le opere incompiute ferme con le 4 frecce. Milioni, milioni, miliardi e miliardi buttati nel cesso. Ok. E mi sono occupato di quello. Dopo di che facevo delle pillole insieme al Fondo Ambiente Italiano e Marco Magnifico mi portava in giro a scoprire, mi prendeva proprio per le orecchie in quanto asinello, mi diceva vieni, soffermati un secondo, appoggia la bici e ti racconto di questa chiesetta come è stata recuperata. Ma io ma Marco non me ne fr…Stai zitto! Mi diceva, stai zitto, come il professore e io: uff… e piano piano mi ha fatto appassionare. Svevo una predisposizione a tutto ciò ma non lo sapevo. E grazie al FAI che posso dire, una delle poche, forse l’unica organizzazione che fa veramente i compiti, Vittorio Brumotti e la mia mediaticità siamo riusciti a comunicare gli italiani e a far capire cosa è questa organizzazione e chi c’è dietro. Dietro a tutto ciò ci sono persone, ci sono italiani che in questo momento stanno perdendo tutto e di più ma questa è l’eredità che lasceremo a nostri figli, ai nostri nipoti e a quel che sarà perché sono la prova tangibile che il passato, l’epoca romana, ci siamo gongolati in tutto il mondo di avere la storia di 2000 anni fa, ma non basta perché la storia la stiamo già facendo adesso… Mi hanno insegnato che cos’è una villa Liberty, mi hanno insegnato cos’è un luogo del cuore, mi hanno insegnato tante belle cosine. Cosa succede? Succede che un anno fa Vittorio Brumotti prende un’altra piega perché andava in giro per l’Italia e ogni cinque minuti, quando passava davanti a una stazione ferroviaria, in quanto super tatuato, il corpo tatuato al 90%, quando andava in giro con la mia bici, in ogni stazione ferroviaria arrivavano a chiedermi: “Vuoi fumo, bamba, marijuana?” E io dicevo: “ma com’è possibile? Cioè, io sto andando in giro per la mia bella Italia, l’esempio all’occhiello nel mondo e mi vogliono vendere droga? Allora ho iniziato a parlare meno con la mia bici e ad andare in giro con delle spy cam, un trucco speciale e andare a caccia di tutti questi spacciatori. Siamo partiti dalla piazza principale di Milano, Stazione Centrale di Milano, Rogoredo, siamo scesi giù piano piano, Padova, e siamo arrivati a Scampia, siamo arrivati a Caivano, siamo arrivati allo Zen di Palermo. Non voglio raccontare troppo di tutto ciò, perché questa dev’essere una festa… inconvenienti a tutto andare ma ho scoperto che in Italia viene fatto tanto uso di questa sostanza. Non ho scoperto l’acqua calda ma ho denunciato. Però potevo fare solo il poliziotto a due ruote invece cosa ho fatto? Ho voluto comunicare con questo tour che Vittorio Brumotti non è il poliziotto sulle due ruote ma bensì Vittorio Brumotti è un giocherellone sulla bici. Sono nato con la bici, ho vinto un mondiale, stabilito dieci Guinness World Record, e quello che voglio è far venire voglia di fare sport a tutti quei bimbi incastonati dentro questi rioni che tutto il giorno hanno un esempio negativo. Sono stato al quartiere Sanità a Napoli, con Il FAI la prima volta, dove c’è l’ossario, l’ossario, pazzesco, un luogo pazzesco! E allora ho deciso di fare questo tour partendo da Livigno e andando ad Agrigento, e dimostrando che a Vittorio Brumotti non succedeva niente, ok? Mi hanno sparato più e più volte, bla bla ma son cose da dimenticare. Allora ho fatto questo tour della pace, partendo da nord a sud e ce l’ho fatta. 2600 km, ok? 19 giorni, non mi hanno sparato, non mi hanno picchiato ma mi hanno dato tanta ospitalità. Ho visto l’Italia da nord a sud, le spiagge più belle, i luoghi più belli del FAI, son stato a Villa Balbianello, sono stato a San Fruttuoso dove ho portato la mia fidanzata nella torre di San Fruttuoso, ho avuto questa… a Villa Necchi a Milano… non è successo niente ma è successo che mi sono innamorato doppiamente di questo stivale. Un sacco di amici nuovi, un sacco di persone, gli amici di Intesa San Paolo mi hanno seguito notte e giorno, gli amici del FAI si sono veramente rimboccati le maniche e ogni giorno che arrivavo in questi luoghi magici mi facevano una festa. Sembrava di essere ogni sera… avete presente il film “Il ciclone”? Quando arrivi e accade qualcosa di pazzesco? E succedeva tutto ciò. I volontari del FAI si sono messi a disposizione: già esistevano le serate “FAI d’Estate” e in più arrivava il ciclista e ci siamo gasati tutti insieme, è stata una festa per venti giorni! Sinceramente la fatica c’era ma è andata giù bene perché 50 chilometri prima io ero sempre connesso col telefonino e annunciavo il mio arrivo e la gente per strada arrivava col motorino, mi chiudeva la strada, tirava fuori la pizza, oppure come ho detto prima a tavola con loro, è successo che da Roma in giù non sono più riuscito a pagare niente! Cioè, belin ma è incredibile! Infatti da buon ligure farò le vacanze in bici: si spende niente, ti offrono tutto, si parte da Roma e si va in giù! Al nord cos’ho… ho visto tanto. Vabbeh, prima di lanciare il video vorrei che si adunasse un po’ più di gente perché non è stata l’impresa di Vittorio Brumotti ma è stata l’impresa del mio staff, degli amici di Intesa San Paolo, del Fai, un po’ tutti insieme. Vorrei deliziarmi un attimo con la mia bambina, che me la son portata. Non dovevo portarla ma non ce la faccio, aspettate un po’. (SALTA SULLA BICI).
Amo i fuori onda, ragazzi! Ho saltato chiunque nella mia vita, da Mike Bongiorno a Miss Italia, al massimo diventata “Miss Italia in due”… vieni qua, un applauso…

EMMANUELE FORLANI
Rimpiango il fatto che Federico Aliverti non abbia moderato questo incontro!

VITTORIO BRUMOTTI
Eh, lo sapeva! Capito?

EMMANUELE FORLANI
Però lui era più basso di me…

VITTORIO BRUMOTTI
No, io ti faccio sdraiare per terra… sì sì sì. Ho già messo in subbuglio il palazzo Intesa San Paolo a Torino… “Mi raccomando, mi raccomando…” E sono andato su e giù nel giardino, destra, sinistra, sotto, sopra e ci siamo divertiti! Ok, supino! Un applauso, ragazzi, su! È sempre una festa! Ma su-pino è così? Non ti muovere, eh! (LO SALTA CON LA BICI)
E comunque io farei vedere la mia bella Italia, se si può far partire il filmato.

(VIDEO da 36.42 a 39.50)

EMMANUELE FORLANI
Essendo sopravvissuto al salto della bici, mi posso permettere una domanda in più: perché quello che abbiamo visto è straordinario e penso che faccia venire la pelle d’oca, a qualcuno invidia, sicu-ramente fascino. La vita di ciascuno di noi è fatta di tanti fatti, di tante cose che accadono possono essere straordinarie, possono esserlo meno, l’esperienza, ne parlavamo prima, l’esperienza del viaggio non è appena registrare dei fatti che accadono per quanto siano straordinari, ma provare a capirne anche il senso. Allora, quello che mi piacerebbe capire da te è qual è il significato di queste imprese, che cosa ci sta dietro anche a questo tuo fare cose sicuramente straordinarie?

VITTORIO BRUMOTTI
I compiti. Mi piace fare i compiti. In quanto imprenditore a pedali, mi piace dire: io non sono un ciclista su strada, sono un biker, un biker freestyle e fare queste imprese mi hanno detto è impos-sibile. E’ impossibile perché fare 2.600 chilometri è come il giro d’Italia che sono tremila, ma lo fanno a squadre con qualcuno che gli tagliala strada e hanno il giorno di riposo Qui c’erano 230 Km. Al giorno circa, con una bici da 42 Kg. E non 7-8 kg., non era questa, era una bici da 40 e passa chili con le valigie, i pannelli solari, avevo la connessione sempre con me. E ‘ stata veramente un’impresa. Non prendo integratori, non prendo niente, prendo dell’acqua e mangio della gran pasta che mi offrivano. E’ stata veramente un qualcosa, una sorta di pellegrinaggio, perché volevo creare il primo cammino di Santiago versione italiana, invece che 800 chilometri, triplicata, e volevo tracciare questa rotta e far capire un pochino che in Italia non abbiamo troppe se non zero piste ciclabili. Era una forma di denuncia anche per fare stimolare le istituzioni a creare le piste ciclabili. In questo momento che vanno tanto le bici elettriche, io non potevo andare con la bici elettrica, voglio far venir voglia di fare sport e turismo lento, turismo lento, perché? Perché quando andiamo ai 130-150-200 all’ora in macchina, come si dice in ligure: “Non vedi un belin!”, non puoi assaporare, ragazzi, non puoi godere di quello che è il paesaggio, addirittura sarebbe meglio – e vi do un’anticipazione – sarebbe meglio farla di corsa a piedi. E vi dico, che l’Italia la voglio consumare da nord a sud, da sud a nord. Abbiamo lasciato fuori la Sardegna, terra bellissima, abbiamo lasciato fuori altre regioni, le andremo a scoprire tutte. Il mio programma preferito, anche se ora è Striscia la notizia, è Linea Verde, perché a me piace andare in questi paesi e avere l’ospitalità degli italiani, perché vivendo all’estero, andano all’estero, sono molto più freddi. Invece noi, facendo un programma popolare, essendo italiani, io sono molto coccolato dagli italiani, viziatissimo. E perché non parlare sempre…

EMMANUELE FORLANI
Ecco proprio rispetto a questo: Move to Meet. Evidentemente quello che ci hai raccontato: ci si sposta, ci si muove, facendo degli incontri. Da Livigno ad Agrigento, per tutti i chilometri che hai detto, “chi” più che “cosa” hai incontrato?

VITTORIO BRUMOTTI
Io devo dire una cosa molto molto importante che mi succede che lungo il tragitto non faccio di-stinzione né di razza né di classe sociale, né politica perché? Il sottoscritto più e più volte si è tro-vato nella cacca in giro per il mondo e guarda te sono sempre stato aiutato da persone che non ti aspetteresti mai. A me è capitato magari di bucare una gomma e arrivare …non so …l’indiano, il pakistano mi voleva darmi una mano nonostante facesse 15 ore al giorno di lavoro. E’ incredibile veramente e non bisogna mai giudicare e quando hai bisogno la più grande punizione è che ti ven-ga ad aiutare chi hai giudicato e in questo tour io sono uno che non giudica e ho tratto il meglio da questo viaggio. Non mi è successo niente, non mi hanno sparato, non mi hanno investito, ho buca-to solo tre volte e se ti fai voler bene, ti vogliono bene. Dunque ce ne sarebbero tante cose da rac-contare ma non ho…, vado talmente a bombazza, talmente veloce che mi hanno detto…scrivi il li-bro, fai questo… No perché lo voglio rifare ancora. Faccio una cosa e la voglio bruciare subito. Mi sono veramente divertito. Ti dico, persone che ho incontrato e che mi hanno dato tanto è stato un incontro molto importante per me (e non so se mi avete seguito questo inverno, dopo il fattaccio che mi era capitato allo Zen di Palermo dove siamo stati praticamente bombardati e avevano spa-rato addosso alla nostra auto), mi ero messo in testa di tornare con la bici dentro lo Zen di Paler-mo e di andare a trovare i bimbi e le associazioni. Non mi è successo niente, abbiamo fatto questo incontro e adesso a settembre torneremo allo Zen che è la zona in espansione nord di Palermo e faremo una gara di impennata con i bambini, a chi impennerà di più regalerò le mie bici. Questo è un punto zero perché alla mia Italia non lo permetto che avvenga tutto ciò, mi è successo e faccio finta che sia stata una belinata, che è capitato così. Io sono tornato allo Zen e ritornerò, ma in una chiave diversa. Dunque avevo bisogno del patrocinio del FAI perché per me è il massimo è come essere tri-laureato. Avevo bisogno di una forte entità sul territorio che sono come un simbolo, come Intesa Sanpaolo che mi potessero visionare e dare delle dritte, che sono dei mentori per me, perché chi sta al vertice riesce anche a gestire la mia euforia, la mia pazzia, mi sono confrontato con Antonio Ricci (un altro mentore, un’altra persona che mi ha detto: “Fai così, fai cosà”. Un insieme di amici che mi hanno fatto creare questa sorta di cammino di Santiago. Tantissime persone mi hanno chiesto la rotta per poter far turismo lento con la bici, tante richieste dall’estero, tanti tedeschi, austriaci, che sanno già fare questo turismo lento, un po’ lungo, magari non andava fatto in 19 giorni, ma andava fatto, magari in quaranta giorni, perché 230 chilometri al giorno è un po’ lunga. Se qualcuno avesse voglia di provare questo percorso (è molto emozionante), dovete sapere che non avete i miei vantaggi, che non potete dormire dove ho dormito io nel FAI. Ho avuto l’onore di dormire a Villa Necchi. Siete mai stati a Villa Necchi a Milano? Mannaggia. Niente eh? Villa Balbianello? Ahi, Ahi? Conoscete il FAI? Siete iscritti al FAI? Vi dico una cosa: nel 2018 chi non è iscritto al FAI porta sfiga. Bella eh così!

EMMANUELE FORLANI
Non puoi dire questa cosa…

VITTORIO BRUMOTTI
Sì, sì adesso si può. C’è anche lo sconto. Ottobre, ci siamo!
A parte gli scherzi, ragazzi, se ce l’ho fatta io, a capire cos’è tutto ciò, ce la potete fare anche voi.

EMMANUELE FORLANI
Allora ti faccio….sarebbe bello andare avanti a dialogare per tanto tempo e magari ce ne sarà l’occasione con chi se tu dedichi qualche minuto qua lo faremo senza impegnare tutti quanti, però un’ultima domanda voglio fartela che non è appena rispetto ai progetti futuri (sicuramente fa par-te della domanda), ma anche capire, se esiste, qual è la meta di tutto il tuo, di questo tuo, questo tuo darti da fare, di questo tuo muoverti, di questo tuo essere imprenditore, come dicevi prima, anche rispetto a una vocazione che ci hai descritto. Se esiste e qual è? Perché io sono convinto, tornando all’inizio e tornando anche al video molto suggestivo che ci hai regalato all’inizio di que-sto nostro incontro, che davvero la differenza la facciano gli occhi con i quali si guarda mentre si va. E gli occhi uno non li può inventare, gli occhi aperti uno li può tenere se ha qualcosa di bello da guardare, se ha qualcosa di bello che ha in qualche modo incontrato e che lo affascina e quindi poter tenere gli occhi aperti, poter tenere gli occhi belli di fronte al viaggio che si fa non è certo qualcosa da teorizzare, e rispetto a quello che tu racconti mi piacerebbe capire cosa è.

VITTORIO BRUMOTTI
Innanzitutto sono un imprenditore perché, oltre alle mie bici, ho creato una società di produzione e tutto quello che avete visto è creazione del mio team (droni, telecamere, ecc. ecc.). Tutto quello che vedete non da strisce prodotto consegno la cassetta e va in onda. E il mio secondo business è proprio fare regia, amo la regia e mi piace dare posti di lavoro, mi piace dare posti di lavoro, siamo pariti in due (io e questo rasta che vedete davanti a me) siamo come Valentino Rossi e Uccio. Era il mio vicino di casa, Andrea Oddone si chiama, e semplicemente il mio migliore amico campione italiano anche lui di bike, campione europeo, e ho preso tutti ragazzi che facevano gare insieme a me e abbiamo creato una squadra, una squadra vincente. Siamo partiti in due e adesso siamo in una ventina. Sono una vera e propria azienda a pedali: produciamo e cerchiamo sempre più persone per lavorare con noi perché è bello essere imprenditori, cercare di dare in questa Italia dei posti un’occupazione un senso logico a tutti. La mia azienda sta crescendo e avevo proprio bisogno in quanto amministratore delegato della mia azienda devo dimostrare che si può fare, da nord a sud con quello che so usare, la bici, ma in una forma diversa, perché io mi rompo le scatole a pedalare tutto il giorno, sono abituato ad essere free style e questo invece mi dava un insegnamento. Prima di queste imprese chi mi ha seguito (ho tentato di scalare l’Everest in bici, ho fatto diversi Guiness) era stata la missione portarla a compimento e Vittorio Brumotti non è un arrivista, ma è uno stakanovista, che c’è molta differenza perché l’arrivista a tutti i costi anche in malo modo; io no: se non viene non deve venire, ma ho i santi, ho gli angioletti su che mi hanno sempre i fili per tenermi nelle mie imprese. Questo è quanto: proprio creare un obiettivo, perché tu quando ti crei un obiettivo innanzitutto non pensi e sei molto concentrato, respiri meglio, non ti ammali, non ti viene l’influenza, ti alzi al mattino motivato. Io nasco come motivatore di me stesso e tutto ciò devo avere energia che mi viene data da qualcuno perché tutti i giorni ho voglia di fare.

EMMANUELE FORLANI
Grazie, grazie Vittorio, grazie Federica, grazie Intesa per questo che consideriamo un primo round, nel senso che poi andremo avanti anche per scoprire che cosa ci riserveranno i prossimi mesi e il futuro.
Oggi abbiamo parlato anche di turismo lento, ti racconteremo anche quello che è venuto fuori. Avremo altre occasioni in questi giorni di poter approfondire i vari aspetti. Mi sembra che la cosa più entusiasmante, almeno dal mio punto di vista, sia proprio quella di poterci aiutare a vedere delle esperienze, come dicevo prima, non appena dei fatti e non appena delle cose, per quanto straordinarie siano. Oggi penso che abbiamo fatto un passo in avanti anche nell’aiutarci in questo e quindi li ringrazio ulteriormente per la loro disponibilità. Grazie a tutti e buona continuazione.

Data

21 Agosto 2018

Ora

15:00

Edizione

2018
Categoria
Arene