Chi siamo
Il volto dell’uomo
‘La mostra, curata dal professor Mario De Micheli, raccoglie trenta opere di altrettanti artisti di tre generazioni del Novecento. Birolli, Borra, Carrà, Cassinari, De Chirico, De Pisis, De Stefano, Dudreville, Faraoni, Farulli, Ferroni, Francese, Guerreschi, Guttuso, Marcucci, Marussis, Migneco, Morelli, Pirandello, Rosai, Sassu, Savinio, Semeghini, Sironi, Sughi, Treccani, Vaglieri, Vagnetti, Vespignani, Viani, gli autori dei quadri esposti. Sono immagini di volti e figure che, nella diversità di affronto dei trenta artisti, hanno in comune l’intento di un contatto diretto con la realtà e, in modi diversi per generazione e poetiche, raggiungono una esplicita comunicazione dell’immagine. L’immagine è appunto quella dell’uomo, sempre più raramente rintracciabile nell’arte moderna e così in pericolo nel tempo attuale. Nel momento storico in cui proprio l’identità dell’uomo, la sua integrità e libertà sono messe in discussione, fa riscontro la mancanza di interesse per la figura umana che ha caratterizzato gli ultimi decenni dell’arte e che segna ancor più profondamente le ultime neo-avanguardie. Nella presentazione al catalogo della mostra, Mario De Micheli pone la domanda: “… è ancora possibile, oggi come oggi, ritornare a dipingere un ritratto?”. Come è possibile quando proprio la realtà dell’uomo e la sua identità perdono di senso e rimangono oscure? Quando il rapporto con la realtà è mediato da strumenti e sistemi di comunicazione? Quando la diversità di ogni esperienza si appiattisce costantemente e al contempo ogni individualità è sempre più impenetrabile ed incomunicabile? L’immagine dell’uomo e l’immagine dipinta si pongono come problema oggi come sempre, ma gli artisti contemporanei vi si sono dedicati con sempre maggiore difficoltà. Resta tuttavia l’istanza di cogliere l’essenza dell’uomo moderno, del suo spazio e della sua realtà, movente di un mai interrotto movimento che percorre l’arte sino ai nostri giorni. Gli artisti raccolti da Mario De Micheli, hanno appunto in comune questa esigenza dell’immagine che consideri direttamente lo spazio e la realtà dell’uomo ed ultimamente il suo volto. La mostra non vuole essere esaustiva delle personalità che hanno centrato il loro interesse sull’immagine dell’uomo, né dare una risposta all’interrogativo che la provoca. Si pone problematicamente agli artisti e al visitatore e avvia un discorso esplicito sull’argomento. Vuole essere un terreno di incontro e di verifica di una realtà tra le più multiformi, pur nella comune tensione alla realtà dell’immagine che muove questi artisti.’