Il reale in figura. Immagini di un dramma americano, 1935/40

 

La mostra presenta una selezione di 60 tra le più significative immagini scattate alle persone, ai luoghi, alle case, agli strumenti, agli oggetti e alle situazioni quotidiane delle aree contadine e industriali più depresse degli Stati Uniti tra il 1935 e il 1940 dai fotografi dell’agenzia federale Farm Securuty Administration (F.S.A.).
Per superare il dramma che in quegli anni colpì milioni di americani, l’Amministrazione di Franklin Delano Roosevelt promosse, con il programma del New Deal, non solo riforme economiche e sociali, ma anche attività culturali ed artistiche. Per scrittori e pittori fu creato l’Arts Project all’interno della Works Progress Administration. Diretta dal celebre economista della Columbia University Redford G. Tugwell, la F.S.A., grazie a Roy Strycker, decise di utilizzare la fotografia come strumento decisivo per affrontare la crisi dell’agricoltura degli Stati della fascia del Corn Belt. Al giovane assistente di Strycker, Arthur Rothstein, furono così affiancati Jack Delano, Walker Evans, Dorothea Lange, Russel Lee, John Vachon e Ben Shan, già coinvolto come pittore della W.P.A.
I fotografi diedero la rappresentazione più significativa e artisticamente risolta di quel periodo, anche perché le richieste della F.S.A. riuscirono a rispettare l’eccezionale singolarità degli autori scelti. Pur nella diversità delle loro visioni, i fotografi della F.S.A. testimoniarono la centralità e l’irriducibilità della persona nel dramma della storia, in un periodo in cui le dittature nate dalle rivoluzioni sociali cercavano di creare l’uomo nuovo come particella anonima di uno stato organizzato secondo un modello scientifico, ovvero meccanico.
In un paese di formazione recente, praticamente privo di storia come di memoria, le immagini della F.S.A. diedero un contributo decisivo alla creazione di questa storia e di questa memoria. Nella consapevolezza che la realtà dell’uomo come persona si fonda sul dramma della libertà, ovvero sulla singolarità della decisione di ognuno, i fotografi della F.S.A. anticiparono profeticamente l’orizzonte del nuovo dramma che si stava profilando per gli Stati Uniti e l’intero Occidente. Così, nelle immagini di John Vachon che chiudono la mostra, contempliamo l’omologazione della coscienza personale indotta dagli strumenti di comunicazione di massa.
La visione di questi fotografi, nel fondarsi sulla capacità di descrizione obbiettiva data dalla fotografia, ovvero dall’umile riconoscimento della realtà come mistero irriducibile che ci precede e ci genera, è stato lo spunto decisivo anche per gli artisti italiani che in quegli anni stavano cercando un linguaggio adeguato per i loro racconti.
Così, ad esempio, Vittorini inserì le immagini di questi autori nella sua antologia Americana pubblicata da Bompiani nel 1941, e a questi fotografi guardarono anche registi come Alberto Lattuada e Luchino Visconti. Dopo il Neorealismo, nella seconda metà del Novecento, vi attinsero ancora autori come Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Guido Guidi. La via della visione italiana contemporanea continua dunque ad intrecciarsi indissolubilmente con questa vicenda americana.

La mostra è composta da n° 35 pannelli

Pannello n° 0 collophone in alluminio 70×100
Dal n° 1 al n° 28 quadri con fotografie 70×70 con relative didascalie 21×8
Dal n° 29 al n° 34 pannelli esplicativi in alluminio 70×70
La mostra non è divisa in sezioni
L’imballaggio è costituito da tre casse di legno due 80x80x25 e la terza 105x105x25

Data

19 Agosto 2001 - 25 Agosto 2001

Edizione

2001

Luogo

Agorà C1 (Area CdO)
Categoria
Esposizioni Mostre Meeting