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Il pensiero cerca le sue parole. Omaggio a Eugene Ionesco
‘Per Ionesco il Meeting fu un’esperienza folgorante: “Se avessi potuto vivervi un pò più a lungo” scriveva, “forse la mia vita sarebbe cambiata”. A Rimini, il maestro del teatro dell’assurdo era approdato nel 1987, assieme a Jean-Louis Barrault e Madeleine Rénaud. Da tempo era stato invitato ma vari problemi, fra cui l’età avanzata, avevano reso difficile il viaggio. Quel giorno, il 27 agosto, il tema della tavola rotonda era “Il bambino, il paradiso, il teatro”. Se Barrault e la moglie fornirono una grande prova del loro “essere fatti per” il teatro, Ionesco andò molto più in là. Parlò lungamente, come per un appuntamento preparato con scrupolo e impegno, con la curiosità e l’arguzia che avevano fatto grandi i suoi testi. E i ragazzi del Meeting incontrarono nelle sue parole e nella passione che queste comunicavano, qualcosa, qualcuno che le antologie scolastiche non erano riuscite a presentare o avevano ad arte nascosto. Il suo “assurdo” si dispiegava in una posizione ragionevole di fronte alla realtà: la meraviglia per le cose e lo stupore di fronte al mondo; il senso della dipendenza dal mistero che fa tutte le cose; la constatazione del male, a partire dai piccoli accidenti del quotidiano; il desiderio di immortalità; lo scrivere “per far condividere agli altri lo stupore di esistere…”. Incontrammo un uomo così: un testimone. Un incontro talmente vero e appassionante, che Ionesco volle tornare, offrendo al Meeting la possibilità di allestire in prima mondiale assoluta un dramma in musica, il “Maximilien Kolbe”, realizzato da un suo libretto inedito, con musiche di Dominique Probst, regia di Tadeusz Bradecki e Krzysztof Zanussi. Così, nel 1988, avvenne un grande evento di spettacolo che si concluse in una sorta di contemplazione della figura del santo Kolbe. L’omaggio che il Meeting dedica a Ionesco tenta di comprendere le diverse forme espressive su cui lo scrittore si è misurato: la parola (la tavola rotonda “Dall’assurdo alla speranza”), il gesto (un recital dell’attore Paolo Graziosi), l’arte figurativa (in esposizione, oltre 30 quadri inediti di Ionesco e alcuni pezzi di grande valore della sua collezione, fra cui un Mirò dedicato a Rodica Ionesco presente, insieme alla figlia Marie-France, a Rimini).’