Il Koyasan. La montagna sacra del Buddhismo Shingon Mikkyo che don Giussani ha tanto amato

Il Koyasan. La montagna sacra del Buddhismo Shingon Mikkyo che don Giussani ha tanto amato

Il Koyasan. La montagna sacra del Buddhismo Shingon Mikkyo che don Giussani ha tanto amato - Focus Mostre - IlSussidiario.net - TgMeeting 2012

 

La mostra nasce dall’incontro e dall’inaspettata amicizia sorta 25 anni fa, nel 1987, fra don Giussani, in visita in Giappone, e Shōdō Habukawa, monaco buddhista del Monte Koya. Da allora numerose sono state le partecipazioni al Meeting di Habukawa e di altri monaci. Dopo la visita del Meeting al Monte Koya nell’ottobre 2011, i monaci di questo centro di spiritualità buddhista tornano a Rimini con una mostra che intende documentare − con la vita, la religiosità e l’arte − l’esperienza dell’io nel rapporto col Mistero che fa tutte le cose, come è vissuta dai monaci buddhisti del Monte Koya, in Giappone.
Il centro monastico del Monte Koya è stato fondato dodici secoli fa dal sacerdote Kukai (successivamente conosciuto come Kobo Daishi) per meditare e praticare il Buddhismo Mikkyo, di impronta esoterica. È il quartier generale della scuola Koyasan di Buddhismo Shinghon, una delle religioni più seguite in Giappone. Il fondatore Kobo Daishi Kukai (774 – 835) insegnava che attraverso la profonda osservazione di tutti i fenomeni dell’universo, si arriva a discernere il mistero di ogni singola vita sulla terra e si arriva a capire che tutte le cose dell’universo sono i punti di espressione di se’, di quella vita primordiale che chiamiamo “Universo”.

Koyasan è anche un centro di raccolta dell’arte ispirata al Buddhismo Shingon Mikkyo: Habukawa sostiene che gli uomini possono avvertire la presenza del Mistero attraverso l’arte. Nella mostra saranno esposte quindici opere di arte sacra buddhista – statue, Mandala, oggetti rituali – con datazione che varia dal XV al XX secolo. Fra questi un Mandala dove è rappresentata figura di Kannon dalle mille braccia. Una statua che aveva colpito molto don Giussani perché Kannon attraverso le mille braccia si dedica alla salvezza di tutti gli esseri umani. Don Giussani rivelò ad Habukawa di aver meglio capito cosa è la misericordia di Dio per i cristiani.
Secondo i buddhisti il Mandala (parola che significa insieme essenza e possedere, contenere), rappresenta il processo mediante il quale il cosmo si è formato dal suo centro. Il buddhismo Shingon è chiamato anche “Scuola di Mandala”, perché la presenza del Mandala è essenziale nella preghiera.
Tra le opere esposte anche il disegno di un insetto autunnale dipinto da una suora di nome Jyunkyo-Ohishi. Quando questa donna aveva 17 anni, per un evento drammatico perse tutte e due le braccia. Dopo questa tragedia, un giorno, vedendo una madre canarino che stava nutrendo un uccellino usando il becco, capì il suo scopo: iniziò a dipingere usando il pennello con la bocca.

Complementare alla mostra l’esposizione delle opere Shin-on (i suoni dell’universo) di Shuhei Matsuyama (http://www.shuheimatsuyama.com/), artista giapponese che descrive le sue opere come “grido del cuore, la vera espressione del suo spirito”; nato a Tokyo nel 1955, ha presentato personali e collettive tra Giappone, Europa e Stati Uniti.
Completa infine il percorso della mostra la testimonianza, offerta tramite fotografie e disegni, dell’amicizia nata tra cattolici italiani e buddhisti giapponesi in occasione del terremoto del marzo 2011; si vedrà come la sofferenza possa acuire la percezione del Mistero, rapporto che dà la forza e la speranza.

Lo scopo ultimo della mostra è sentire che il Mistero ci unisce. Il visitatore sarà chiamato a ad immedesimarsi con quello che ha colpito don Giussani nel suo viaggio in Giappone e quello che ha colpito Habukawa nel suo incontro con don Giussani. Habukawa in una frase riassume questo incontro: “quando la farfalla viene, si apre il fiore”.

A cura di Shōdō Habukawa.
Con la collaborazione di Wakako Saito.
Con il contributo di Shuhei Matsuyama.

Data

19 Agosto 2012 - 25 Agosto 2012

Edizione

2012

Luogo

PAD. A2
Categoria
Esposizioni Mostre Meeting