Il drago e l’utopia

 

‘L’utopia è il sogno di un tiranno o di un folle? Non è certamente, come si crede, il mirabile progetto per una società ideale. L’utopia realizzata assomiglia di più ad un campo di concentramento che al paradiso terrestre. (…)L’inventore di utopie, filosofo-poeta, nasconde dietro la corona di lauro del suo genio fantasioso la mente di un tiranno. Il suo vizio fondamentale è l’ossessiva mania di rendere perfetta l’esistenza umana. L’oggetto della sua ricerca non è il mistero della propria anima, neppure dell’anima altrui, ma la gigantesca astrazione chiamata collettività. Non è la vita del singolo individuo che vuol rendere perfetta, non è la felicità dell’uomo che l’interessa. Il suo sogno è di instaurare il paradiso di massa, l’eden dei collettivismo, la sua ambizione suprema di decretare la felicità di Stato. Ed è qui la rigidezza del suo progetto. Da Platone fino ai nostri tempi, da Thomas Moore, Campanella, Bacon, Hobbes, Machiavelli fino a Cabet, Morelly, Rousseau, Fourier, Owen, Tocqueville, Saint Simon, da Weitling a Marz Huxley e Herzi, nel crogiuolo delle utopie, fantastiche o scientifiche, il sogno edenico si è continuamente fuso col piombo della ferocia per partorire la pietra filosofale del totalitarismo dei nostri tempi. La lunga, quasi infinita serie di progetti utopistici ha proposto all’avvenire dell’uomo la stessa, unica e monotona immagine di feroce felicità. (…) Fuso nella massa, “l’uomo nuovo” dell’utopia realizzata non è più lo specchio dell’universo; le profondità della sua anima non riflettono più la presenza divina. La massa cessa di essere comunità umana, rifiuta l’esistenza di un centro sacro del cosmo; la sua volontà tecnologica vuole sostituirsi a Dio. L’abolizione della memoria, quindi la rottura con le antiche esperienze umane tramandate dalla grande tradizione, l’elogio all’alternativa e l’idolatria del nuovo che caccia miti e dei, verità e credenze, l’edonismo collettivo, l’ottimismo obbligatorio, la meccanizzazione della vita sono alcuni dei punti fissi di tutte le utopie. Non è difficile riconoscere la loro presenza nella civiltà occidentale moderna e contemporanea. Il demone dell’utopia si sta impadronendo dell’intero pianeta. In un domani fortunato sarà forse possibile allestire un vasto museo degli orrori dell’utopia. Per adesso, tentiamo di fissarti su carta con la matita. E’ questo il tema della serie di disegni e arazzi esposti nella presente mostra. Camilian Demetrescu’

Data

21 Agosto 1983 - 28 Agosto 1983

Edizione

1983
Categoria
Esposizioni Mostre Meeting