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Il Cielo in una stanza: benvenuti a casa Chesterton
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La Mostra intende proporre ai visitatori ben più che una introduzione alla vita, al pensiero, alle opere del più celebre saggista e apologeta inglese del XX secolo, ma, sulle orme del suo Innocenzo Smith, di intrufolarsi letteralmente in casa sua, così che gli oggetti, i luoghi, le esperienze affettive che hanno plasmato il suo sguardo ed i suoi scritti possano farci scoprire e riscoprire cosa permetta all’uomo di restare uomo, oltre tutte le menzogne e riduzioni dentro e fuori di noi.
L’idea guida della mostra è il concetto molto chestertoniano (e molto cattolico) che l’eterno è conoscibile sempre e solo dentro il carnale, il terreno, e quindi dentro una cornice, un limite, associato all’idea dell’Uomo vivo per cui il modo migliore di ritrovare casa propria è uscire dalla porta, camminare sempre dritto, fare il giro del mondo e tornare a casa. La casa vissuta in tutte le sue dimensioni ha quindi dentro il mondo (e il cielo).
“Intendo che il Paradiso è in un certo luogo e non dappertutto; è qualche cosa di preciso e non già qualsiasi cosa. E in fin dei conti non sarei troppo stupito se ci fosse davvero un lampione verde, davanti alla mia casa, su in cielo” (L’uomo vivo).
Il percorso della mostra è quello dell’appartamento dei Chesterton, con passaggio da una sala all’altra, in ogni sala la scelta di parole chiave del vocabolario chestertoniano. Ogni stanza, ogni aspetto dell’umano che essa evoca, suscita accoglie, avrà al suo interno anche una serie di inaspettati “punti di fuga”, oggetti e scene inaspettati e che invece, a ben guardare, proprio a quelle stesse esperienze si riferiscono, proiettandole su uno sfondo cosmico: che si tratti di una panchina da parco pubblica in camera da letto o di spade incrociate per terra in salotto, o che proprio nello sgabuzzino, che tutti crederebbero dimesso e poco importante, si parli della grotta di Betlemme.
Perché è proprio il quotidiano della vita matrimoniale che rinnova ogni giorno la promessa che ci fa dichiarare nell’amore romantico, ed ogni volta che si accoglie un amico si accoglie anche una sfida, così come è proprio vero che dal punto più buio e dimesso del mondo come un grotta scura che balzarono fuori le due più grandi rivoluzioni di tutti i tempi: “la creatura chiamata uomo, e l’uomo chiamato Cristo.” Paradossalmente risulterà vero così anche il contrario: solo l’eroico, il grande, l’ideale può ridare colore, forza, valore al quotidiano.
Le parole di Chesterton, gli eventi della sua vita, i personaggi dei suoi libri, le scene più importanti dei suoi romanzi, non saranno solo presenti nei pannelli, nelle fotografie, negli oggetti, ma “fatti accadere” anche da alcuni momenti chiave interpretati dalle guide, o con l’ausilio di scene tratte da film o spettacoli.
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