Chi siamo
GUIDA ALL’ASCOLTO
Dal vivo – Collana “Spirto Gentil” CD 31
Matteo Pippa violino; Giacomo Grava violoncello; Antonietta Assini pianoforte; Christopher Vath pianoforte e relatore: Beethoven Triplo concerto in do maggiore per pianoforte, violino, violoncello e orchestra, op. 56.
PIER PAOLO BELLINI:
Buonasera, possiamo prendere posto, iniziamo quest’ultimo appuntamento di Spirito Gentil che chiude la serie di questo Meeting 2009. Abbiamo fatto tanti passi in questi giorni, in questa settimana ricca di incontri con autori ed artisti. Abbiamo in qualche modo avuto l’occasione di approfondire diverse sfaccettature di quello che questo titolo del Meeting può significare. Abbiamo visto come certi avvenimenti siano dei momenti privilegiati per la conoscenza, abbiamo parlato di vita, di morte, di gioia, di nostalgia, di appartenenza ad un popolo. Oggi lo spunto che don Giussani ci vuole offrire, in questa scelta di questo concerto straordinario di Beethoven, è tutto incentrato su una opportunità, su una possibilità. È bello poter chiudere aprendo ad una speranza, alla possibilità che quello per cui ci si mette in cammino, quello per cui ci siamo messi in cammino il primo giorno, possa arrivare al suo compimento. Vi leggo poche righe del commento di Giussani a questo concerto triplo di Beethoven: “Lo struggimento per la felicità passa attraverso un cammino, in cui il destino per cui l’uomo è fatto si compie, si sperimenta compiuto, si sperimenta nella sua possibilità di compiutezza”. Di fatti questo anelito è ultimamente pacificato, così che diventa sulla strada una baldanza lieta. È interessante poter chiudere con questa apertura, poter chiudere il ciclo di Spirto Gentil dentro questa grande possibilità, che il cammino di conoscenza abbia un destino di baldanza lieta, come il concerto triplo di Beethoven in qualche modo intuisce, soprattutto in quel finale di gioia e di letizia piena che alla fine ascolteremo. Oggi saremo introdotti in questo cammino di conoscenza da alcuni professionisti che già conosciamo, perché hanno partecipato a edizioni precedenti del Meeting. In particolare la guida all’ascolto ed anche il pianoforte solista verrà eseguito questa sera da Christopher Vath. Di origine americana, pianista, musicista e insegnante di musica da camera, nel 2005 ha presentato una esecuzione privata per il papa Benedetto XVI. Al violino avremo Matteo Pippa, vincitore di numerosi concorsi nazionali ed internazionali, si è esibito in formazioni di musica da camera con artisti di fama internazionale. Giacomo Grava al violoncello, la sua attività concertistica lo vede impegnato soprattutto in ambito cameristico. E infine Antonietta Assini al pianoforte accompagnatore, che ha partecipato a diversi concorsi pianistici nazionali ed internazionali ricevendo riconoscimenti di merito. Svolge attività concertistica e si è esibita sia come solista che in formazioni da camera. Raccomando, prima di lasciare la parola a Chris, due aspetti: uno è quello che ci siamo sempre detti, la questione dei telefoni, spegneteli perché i suoni sono importanti in questa proposta di musica; secondo aspetto, chiederei la cortesia di non fare nessun tipo di rumore in sala, anche alzarsi ed andare via può generare un fastidio per chi vuole ascoltare, per cui il più possibile evitiamo movimenti inutili, soprattutto durante l’esecuzione. Vi ringrazio e buon ascolto.
CHRISTOPHER VATH:
Buona sera. Un po’ di mesi fa ho sentito alla radio un programma su Beethoven e dicevano che i medici di oggi hanno deciso che probabilmente Beethoven era maniaco depressivo, era sordo per questo motivo, era squilibrato per quell’altro motivo.. e se Beethoven fosse vivo oggi potrebbe prendere le pillole anti-depressive, fare questa terapia. Ma pensavo: che musica scriverebbe uno così? Non sarebbe il Beethoven che conosciamo noi, potrebbe essere un Beethoven molto soft, con musica quasi New Age. Fa un po’ ridere. Ma il bello di Beethoven qual è? È che lui è un uomo che cerca sempre, sempre, sempre nella musica e lotta sempre, sempre nella musica per la sua felicità. Lui vuole andare sempre oltre. “Con questo pezzo, scrive, ho fatto una cosa nuova, invece di un concerto di un solista con orchestra, ho fatto un concerto con tre solisti ed un’orchestra”. Quindi bisogna fare sempre qualcosa oltre, però questo è un bel periodo della sua vita, questo è l’happy Beethoven. È molto felice e contento in questo periodo, c’è una donna in ballo, forse qualcosa succederà. Quindi quando ascoltate o pensate questo brano, pensate ai solisti e all’orchestra, ai solisti soprattutto, come amici, tre amici, il rapporto fra loro è la cosa più importante. Però, in qualunque gruppo, c’è un contesto, qualcuno, qualcosa deve fare il contesto. Il contesto stasera è fatto da Antonietta, che fa l’orchestra.
E poi in qualsiasi gruppo c’è sempre qualcuno che comanda, Giacomo, e Giacomo fa la maggior parte della musica, lui introduce anche la melodia fra i solisti.
E poi c’è il migliore amico che entra. E poi c’è quello che va dietro, l’amico che va dietro, che sono io. E poi questo è il periodo anche in cui lui ha delle musiche molto eroiche. C’è la sinfonia terza che si chiama l’Eroica, c’è anche l’Imperatore, concerto numero cinque. Facciamo sentire un pezzo di questo.
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In questo brano c’è felicità, gioia, tutti i tempi sono così. Il secondo tempo invece è bellezza pura, però dentro questa bellezza c’è sempre qualcosa che chiede qualcosa di più, di più. Questo è un duetto fra i due amici e un sottofondo.
E poi l’ultimo tempo. Il terzo momento è ancora molto gioioso, giocoso e dentro c’è una danza della Polonia, Polacca.
E adesso vi presentiamo il triplo concerto di Beethoven.
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PIER PAOLO BELLINI:
Allora, solo per chiudere, per la prima volta nella storia di Spirto Gentil chiudiamo in anticipo. Ricordo semplicemente che fuori potete acquistare il cd della colonna con il concerto triplo di Beethoven, con l’orchestra come nella versione originale. Vi ringrazio perché abbiamo fatto un cammino insieme molto interessante per chi ha suonato, per chi ha ascoltato. E la testimonianza dei musicisti in questi giorni è stata veramente straordinaria. Vi ringrazio e l’appuntamento è al prossimo anno. Arrivederci.
(Trascrizione non rivista dai relatori)