Existenzmaximum: Gunther Domenig 1981-1991

 

‘Gunther Domenig, nato a Klagenfurt nel 1934, è una delle personalità più significative dell’architettura austriaca del dopoguerra. Il suo percorso artistico, che riflette e ad un tempo interpreta il clima culturale del suo tempo, attraversa varie fasi. Dopo la sperimentazione utopistica degli anni Sessanta (la “città struttura” Ragnitz, Grand Prix d’Architecture et Urbanisme, Cannes 1969), il suo genio si esprime in due capolavori che, ispirati dal clima espressionista degli anni Settanta, lo fanno conoscere in tutto il mondo: la Sala Polifunzionale di Graz-Eggenberg (1974) e la Zentralsparkasse di Vienna-Favoriten (1979). Dopo il 1980, Domenig abbandona progressivamente il culto dell’espressione monotematica, della “parola chiave” che aveva caratterizzato le sue opere precedenti, per procedere all’elaborazione di un nuovo linguaggio in grado di esprimere l’angoscia del nostro tempo, la decomposizione della vita in frammenti significativi e polarizzanti. Di questa fase, documento essenziale è la “Steinhaus” a Steindorf in Carinzia, sorta di tormentata casa comune per studenti e docente, dove la dimensione privata e pubblica si intrecciano: un luogo di ricerca sull’architettura come esperienza totalmente espressiva del vivere. Il titolo della mostra, “Existenzmaximum”, indica che la ricerca di Domenig non si appaga del “minimum” dell’architettura “costruttivista”, non si acquieta nella ricerca di un habitat ritagliato sulle esigenze funzionali dell’uomo. Oltre la funzionalità, il “Maximum” deve essere raggiunto, perché lo spazio dell’uomo è aperto a valori superiori al puro meccanicismo ergonomico. Con la costruzione della “Steinhaus”, Domenig ha intuito lo spirito profondo della sua epoca, determinato da incertezza, instabilità e ad un tempo razionalità, espressione, comprensibilità. La sua architettura è stata definita neobarocca (Gillo Dorfles), supermoderna (Charles Jancks), decostruttivista. Ma probabilmente è qualcosa di più, di altro. Lo scopo della sua ricerca è la vita, l’architettura è per lui solo un mezzo per ritrovare se stesso e ripercorrere a ritroso il cammino verso l’origine. I pezzi forti della mostra sono i bozzetti originali e i disegni esecutivi di ‘”Steinhaus”, di “Rikki Reiner”, boutique costruita a Klagenfurt nel 1982, della “Technische Universitat”, la Facoltà di Architettura di Graz; inoltre, il plastico originale di “Steinhaus” e “Nix-Nutz-Nix”, installazione in acciaio inox e tubi al neon in sospensione aerea. Completano la mostra foto in bianco e nero e a colori e assonometrie delle più importanti opere di Domenig.’

Data

24 Agosto 1991 - 31 Agosto 1991

Edizione

1991
Categoria
Esposizioni Mostre Meeting