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Costantino Nivola
‘Malgrado abbia lasciato traccia profonda con le sue opere sia in America che in Sardegna – i due poli di una attività artistica che ha spaziato fra architettura, scultura, pittura, spesso così intrecciate da lasciare perplessi sulla possibilità di dar loro una definizione assoluta -, la figura di Costantino Nivola manca ancora di uno studio critico approfondito. Nato a Orani (Nuoro, Sardegna) nel 1911, Nivola ebbe la sua formazione artistica in quell’ambiente particolarmente stimolante che fu la Scuola d’Arte di Monza negli anni ’20-’30. Dopo aver diretto l’ufficio grafico della Olivetti, nel 1938 si stabilì a Long Island, dove si fermò sino alla morte, avvenuta improvvisamente nella primavera dell’88. Una grande libertà espressiva e un non comune senso della forma che lo porta a valorizzare appieno materiali diversi e difficili – pietra, bronzo, legno, cemento -, uniti alla memoria viva della tradizione artistica e artigianale sarda, sono le caratteristiche della sua scultura, nella quale forme astratte si mescolano ad un severo linearismo. La mostra del Meeting propone 51 opere dell’artista sardo provenienti da Pietrasanta (un paese vicino a Lucca, in cui Nivola soggiornava e lavorava alcuni mesi all’anno in compagnia di amici scultori) e dalla Washburne Gallery di New York. Si tratta, più in particolare, di 19 madri (17 in marmo, una in bronzo e una in legno), 12 bronzetti (30 cm. di altezza) rappresentanti i mestieri della Sardegna, 10 terrecotte sul tema “Le spiagge” ed altre 10 terrecotte dedicate a “I letti”. Il tema della figura femminile, trattato a più riprese e secondo angolature differenti dall’artista, ricollega Nivola a ricordi ancestrali ed agli arcaici idoli femminili della cultura mediterranea sarda. “LeMadri”, “I mestieri della Sardegna”, “Le spiagge”, “I letti”, rappresentano la dimensione intima e, si potrebbe dire, esistenziale e religiosa della produzione di Costantino Nivola, a fronte della quale si collocano i progetti realizzati per grandi opere di impegno sociale e civile quali i monumenti alla Brigata Sassari e ad Antonio Gramsci, o il grandioso progetto per la realizzazione del monumento alla Bandiera Americana.’