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Basilica Patriarcale di San Francesco in Assisi: il cantiere dei restauri
‘Quella che, nel gennaio ’98, sembrava una promessa temeraria, oggi è diventata una salda certezza: la messa di Natale dell’anno di Cristo 1999 verrà celebrata nella chiesa Superiore di Assisi riaperta al culto. Chi entrerà nella Basilica devastata dal sisma, vedrà le volte ricomposte, esattamente com’erano e dove erano, l’altare ricostruito, le pitture murali che hanno conosciuto la carezza brutale del terremoto, revisionate metro per metro e di nuovo offerte al pubblico godimento. Certo, chi alzerà gli occhi al cielo vedrà le volte gotiche, in corrispondenza della controfacciata e del transetto, interrotte da vasti vuoti perché, per restituire alla collocazione d’origine gli affreschi crollati e dissolti in molte migliaia di frammenti, occorrerà ancora del tempo: anni, probabilmente. C’è però in questo lavoro un aspetto imprevisto e imprevedibile: il cantiere di Assisi è diventato una vetrina di sapere e di tecniche, si è trasformato in un laboratorio sperimentale aperto alla comunità internazionale. Si sono moltiplicati gli incontri con specialisti delle più varie formazioni e provenienze, sono stati sperimentati materiali nuovi e d’avanguardia, scienziati e tecnici, italiani e stranieri, hanno percorso i cantieri, hanno aiutato con i loro consigli e la loro esperienza. La mostra, allestita all’interno della XX° edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, sarà una raccolta di foto sul percorso dei restauri architettonici e pittorici della Basilica. Il visitatore potrà quindi ripercorrere i lavori e trovarsi all’interno di quello che da tanti è stato denominato “il cantiere dell’utopia”.’