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Arbor una nobilis
‘La mostra si propone di documentare i mutamenti avvenuti nell’iconografia del crocefisso nei secoli a cavallo tra Medio Evo e Rinascimento, mettendo in evidenza come tali rappresentazioni artistiche riverberino le traversie sociali, culturali e religiose in cui hanno avuto origine. E’ innegabile – nel periodo di tempo intercorso tra questi momenti storici – un profondo mutamento nelle realizzazioni artistiche in cui si espresse la fede cristiana. Accanto ai cambiamenti d’ordine filosofico e teologico, prodottisi a ritmo accelerato dalla metà del XIII secolo e per tutto il XIV, si verificarono anche veri e propri capovolgimenti sociali e politici, che inevitabilmente condizionarono e spesso interagirono col mondo del pensiero teologico e filosofico. Per quanto riguarda l’iconografia del crocefisso, nell’arco di questi secoli si passò dalla raffigurazione intesa come celebrazione del Mistero Redentivo, la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, alla crocifissione come cronaca del supplizio cui fu sottoposto Gesù. Sintomatico in questo senso, il fatto che, dal finire del ‘200, il Cristo sia sempre rappresentato morto, al contrario di quanto era avvenuto sino ad allora, e che scompaia dalla cimasa delle croci la raffigurazione del risorto. La mostra documenterà l’evoluzione a cui si è accennato a partire da alcuni testi fondamentali che saranno proposti in fedeli riproduzioni fotografiche, a ricoprire lo spazio temporale di circa tre secoli. Accanto a questi verranno posti, in originale, testi d’arte minore, così da mostrare come il mutamento iconografico non abbia coinvolto solo l’arte di alto livello, ma si sia esteso a tutti gli strati culturali.’