Chi siamo
American way of research
‘La capacità di sviluppare ricerca scientifica e tecnologica e di utilizzarne i risultati per la crescita dell’economia è uno dei tratti distintivi del panorama socio-culturale degli USA. Nei primi 85 anni di premio Nobel, su 367 medaglie assegnate per le scienze (fisica, chimica e medicina), 145 sono finite negli States, quasi il 40%. Lo scenario della ricerca americana è complesso e coinvolge tutte le tematiche del dibattito sulla scienza e la tecnologia oggi: dalle sfide etiche delle scienze biomediche agli impatti ambientali delle nuove tecnologie, all’opportunità dei megaprogetti per le ricerche di base in biologia e fisica (progetto Genoma, Superacceleratore di particelle), alla ricerca bellica, alle nuove imprese spaziali, fino ai sogni tecnologici come l’intelligenza artificiale e l’incontro con gli extraterrestri. La mostra, divisa in quattro sezioni – realizzata con la collaborazione di PROSVI INC. (San Francisco) – offre, attaverso un taglio descrittivo suggestivo, una panoramica che aiuti a dare l’idea del fenomeno, suggerendo alcuni spunti per una valutazione successiva. Nella prima sezione è fornita una visione quantitativa della situazione con l’indicazione dei principali fattori di successo e il ruolo dei diversi soggetti implicati: università, industria, enti federali, esercito. Un rilievo speciale assumono i grandi progetti nazionali: dal progetto Manhattan, alle guerre stellari, alla conquista della Luna. Grazie alla collaborazione con celebri istituzioni di ricerca americane, la seconda sezione permette al visitatore di entrare direttamente in alcuni “santuari” della scienza. Grandi università come Princeton o il Massachussets Institute of Tecnology (Mit) di Boston; centri creati da multinazionali, come i Bell Labs della At&t o gli HP Labs; centri dipendenti da Enti Federali, come il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa; parchi scientifici e tecnologici, come il Triangle Park in North Carolina; istituzioni private come il S.R.I. con base a Menlo Park, ma divenuto ormai una sorta di multinazionale della ricerca, con sedi in tutto il mondo, Italia compresa. Di questi centri si potrà conoscere la struttura organizzativa, i campi di indagine e rendersi conto, anche visivamente, dei risultati più significativi. La terza parte porta lo sguardo sul futuro ed avanza spunti critici, cercando di far emergere luci ed ombre e di consentire un confronto con altre situazioni e altri contesti, come quello italiano. Infine, il “banco contatti e opportunità”, elemento innovativo nella storia delle mostre scientifiche, ove il visitatore interessato potrà trovare una nutrita serie di informazioni pratiche (indirizzi, calendari di corsi, iniziative di aggiornamento) per un eventuale contatto diretto e per l’aggancio di particolari opportunità.’