BEYOND TRAGEDY: FEDE E APARTHEID NELL STORIA DEGLI AFRIKANERS
a cura di Francesco Morabito, Cara Ronza, Rocco Ronza, Andrea Ruggiu, Luca Valsecchi. Con la collaborazione di Hermann Giliomee, Elisa Buzzi.
Con la fine dell’apartheid, il Sudafrica è diventato per tutto il mondo una specie di icona della capacità umana di vincere il male e di creare un mondo solidale e inclusivo, oltre ogni differenza. Questa visione rischia tuttavia di appiattire la questione della ‘giustizia’ ad una scelta fin troppo scontata tra “buoni assoluti” e “cattivi assoluti”. In Sudafrica, il ruolo dei “cattivi” è interpretato dagli Afrikaner (o Boeri), al cui attaccamento alla fede protestante e all’idea di una propria vocazione come popolo da parte di Dio è attribuita di solito la responsabilità dell’apartheid e delle disuguaglianze tra bianchi e neri.
L’idea della mostra è quella di rivisitare le vicende di questo popolo da un’angolazione nuova, che parta dalla visione del peccato originale come contraddizione alla radice dell’agire umano. La coscienza della tensione ineliminabile tra ideali di giustizia e limite umano è al centro dell’opera del grande teologo tedesco-americano Reinhold Niebuhr, le cui parole sono chiamate nella mostra a “guidare” i visitatori attraverso una storia raccontata con immagini, testi, e musiche tratte dalla tradizione folk e corale afrikaner, che si snoda dal Seicento ai nostri giorni. La prospettiva niebuhriana permette di fare emergere una visione storicamente e umanamente più vera e profonda della tragedia dell’apartheid. La contraddizione tra la profonda ispirazione cristiana alla base della coscienza di popolo degli Afrikaner e la “colpa” della costruzione dell’apartheid è sfociata infatti in un lungo e drammatico dibattito che ha portato alla scelta finale di smantellare pacificamente il regime segregazionista quando la sua superiorità militare sugli oppositori era ancora intatta.
“Immedesimarsi” negli Afrikaner non significa, ovviamente, mettere in discussione il giudizio di condanna sull’apartheid. Piuttosto, significa addentrarsi nelle vicende di un popolo spesso giudicato prima ancora di essere conosciuto.