UNA SCELTA CHE CAMBIA LA VITA: IL SERVIZIO CIVILE
Al Meeting si è parlato anche di servizio civile. A discuterne e a descrivere l’evoluzione del progetto dal 2001 ad oggi erano presenti Massimo Palombi, direttore dell’Ufficio Nazionale per il servizio civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Paolo Antonelli, del Centro Servizi Volontari; Gianluca Borghi, assessore alle Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna; Licio Palazzini, presidente della Consulta Nazionale ed Antonio De Poli, coordinatore delle Aree Sociali delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano.
Il servizio civile nasce come obiezione di coscienza e come possibilità di servizio al Paese in alternativa al servizio militare obbligatorio.
Alcuni dati: si è partiti con la sperimentazione del servizio civile volontario a fine 2001, in previsione della sospensione dal primo gennaio 2007 del servizio militare e civile obbligatorio; nel 2002 esso ha impegnato 8.000 volontari (95% donne) e per il 2003 la previsione è di una adesione da parte di 15.000 volontari.
I relatori hanno segnalato la crescita del numero di progetti pubblici presentati e ancora da approvare (devono essere valutati in quanto a conformità con le norme vigenti ed effettiva fattibilità presso gli enti organizzativi), che teoricamente nel 2004 dovrebbero impegnare circa 43.000 volontari. La previsione per gli anni a venire è di un numero di volontari che dovrebbe attestarsi intorno alle 50-60mila unità circa (quando ci sarà maggior coinvolgimento da parte dei ragazzi).
Da giugno del prossimo anno entreranno in campo le Regioni e i progetti diventeranno di loro competenza. A questo proposito Gianluca Borghi ha sottolineato come in Emilia Romagna si sia registrata una forte collaborazione tra associazionismo, terzo settore ed istituzioni locali; da parte di queste ultime soprattutto si è evidenziata una notevole disponibilità a considerare e a valorizzare il Servizio Civile come valore e motore di responsabilità per i giovani.
In sintesi, alle Regioni è dato il compito di proseguire quanto avviato dal Consiglio Nazionale per il Servizio Civile affinando le modalità di accreditamento degli enti e di verifica del loro operato in quanto ritenuto formativo dal punto di vista culturale e civile per i giovani.
Infine un riconoscimento al contributo fornito dalla C.d.O. nell’elaborazione di progetti (che sono occasione di incontro tra necessità e potenzialità del territorio e disponibilità dei giovani) e nell’offerta di capacità di gestione e di monitoraggio degli stessi.
P. D.
Rimini, 29 Agosto 2003