PRESENTAZIONE DEL LIBRO: UNO STRANO CRISTIANO
Il libro di Antonio Socci, edito da Rizzoli, è stato presentato in Auditorium per il grande interesse suscitato dal celebre conduttore televisivo.
Socci è un personaggio davvero strano, anche se questo termine assume significati diversi a seconda se ha pronunciarlo sono i suoi detrattori o i suoi estimatori.
Davide Rondoni, scrittore e poeta, ha parlato dell’esperienza televisiva di Socci proprio come una stranezza, ma capace di interloquire con milioni di persone: anche le reazioni violente alla trasmissione Excalibur dimostrano che c’è libertà, una libertà che Socci usa per guardare la realtà e farla conoscere.
Socci nel dialogo con Rondoni ha subito affermato di aver scritto il libro come una specie di omaggio e di testimonianza al Meeting e alla storia che lo ha generato. Ma parlare del libro ha voluto dire anche raccontare aneddoti gustosi della vicenda televisiva e più in generale del mondo giornalistico, nel quale secondo Socci non ha cittadinanza la realtà. “In televisione ci si smutanda ma non si può chiedere a nessuno qual è il suo rapporto col destino”. Anche sui rapporti politici lo scrittore non ha risparmiato frecciate: dopo la prima puntata di Excalibur i DS fecero un documento in cui si vietava la partecipazione alla trasmissione a tutti i dirigenti del partito, perché “avevano paura che usassi la televisione come l’hanno sempre usata loro, poi si sono ricreduti”. Parlando del potere ha affermato di aver preso lezione da una certa Maria di Nazareth, la quale per non farsi ammazzare il figlio scappò in Egitto, tornò solo quando, sotto un altro Re, non correva più pericoli: si giudica in base all’odio o all’amicizia che il potere ha verso Cristo. Terminando ha rassicurato gli estimatori: Excalibur riprende a novembre, ma a settembre ci saranno due speciali.
G.A.C.
Rimini, 29 agosto 2003