La scienza al Meeting
Il programma della XXIV edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli (“C’è un uomo che vuole la vita e desidera giorni felici?”, Rimini, Nuovo Quartiere Fieristico, 24-30 agosto 2003) è particolarmente ricco di incontri ed appuntamenti dedicati al mondo della scienza e rilevanti sia per il contenuto che li attraversa che per la portata internazionale e il prestigio dei protagonisti.
Il filo rosso è rintracciabile in quella particolare caratteristica dell’uomo che lo porta a prendere coscienza della straordinaria vastità e varietà della natura e lo spinge a desiderare di conoscerla sempre più e sempre meglio.
A inaugurare questo itinerario di conoscenza al Meeting 2003 sarà il premio Nobel Carlo Rubbia con un incontro dal titolo “Agli estremi confini dell’impresa scientifica”, che si svolgerà lunedì 25 agosto alle ore 19 e percorrerà l’avventura della ricerca agli estremi confini della realtà naturale nelle diverse direzioni – piccolo/grande, caldo/freddo, vuoto/denso – per rintracciare quel delicato e singolare equilibrio di condizioni che rende possibile il fenomeno della vita.
E proprio dell’emergenza della vita, a partire dalle sue basi molecolari, parlerà Jean Marie Lehn, Nobel per la chimica nel 1987, docente all’università di Strasburgo, anche lui come Rubbia Accademico Pontificio. A lui si deve l’inizio di una nuova disciplina, la chimica supramolecolare, che si occupa dei sistemi complessi, dove l’unione di più molecole porta alla ribalta nuove proprietà: tipico esempio le proteine e il Dna, del quale così il Meeting celebra il cinquantenario.
Per arrivare al traguardo della vita c’è voluta la cooperazione di tutto l’universo, che si rivela particolarmente “ospitale”, come spiegherà il prof. Paul Davies (docente di Fisica Matematica all’Università di Adelaide, docente di Filosofia Naturale all’Università di Sidney e premio Templeton nel 1995) che sarà ospite del Meeting venerdi 29 agosto alle 15, all’incontro di presentazione della mostra “Alle colonne d’Ercole”. Davies affronterà interrogativi cruciali: è possibile che strutture complesse, capaci di evolvere e replicarsi, siano il frutto di combinazioni casuali? È possibile che il cosmo sia nato dal caos? Sono appuntamenti che rivelano tre momenti complementari del cammino della scienza moderna. Un cammino mosso continuamente dal desiderio di cogliere sempre più frammenti di verità nella natura e che trova in questo gli scienziati alleati con tutti coloro che sinceramente aspirano alla verità. Luogo tipico di questa ricerca è sempre stata la Chiesa che, interessata all’umano, ha favorito lo sviluppo delle scienze, educato gente curiosa e disponibile a dedicarsi alla ricerca, sostenuto le ricerche, vigilato sulla fedeltà alla ricerca del vero (contro ogni uso ideologico della scienza), contribuito alla riflessione critica sul valore e i limiti delle scienze e sui problemi legati alle loro applicazioni.
Ne daranno testimonianza nell’incontro “Amore per la verità: la Chiesa e gli uomini di scienza”, che si svolgerà mercoledì 27 alle ore 11.15, il cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze S.E. Mons Marcelo Sanchez Sorondo e William Shea, uno dei più noti storici della scienza, recentemente chiamato a coprire la cattedra galileiana all’università di Padova. Gli stessi temi riecheggeranno, con l’immediatezza delle immagini e la vivacità degli strumenti interattivi, nelle due mostre “Alle colonne d’Ercole” e “Cercatori di verità”, allestite a cura di Euresis, l’associazione per la promozione e lo sviluppo del sapere e del lavoro scientifico (www.euresis.org).