LA CULTURA TURISTICA: TRA PERSONA E MERCATO
Trattando di turismo acquista, una grande importanza e una valenza particolare il tema della conciliazione tra esigenze economiche di mercato e responsabilità etica e sociale dell’impresa.
Il mercato del turismo è caratterizzato da un tessuto di piccole e medie imprese (anche se si sta assistendo ad un processo di concentrazione); si rende pertanto necessaria la costituzione di un codice etico di comportamento comune alle imprese turistiche che vada a tutelare l’insieme degli stakeholders, ossia dei portatori di interessi specifici nei confronti dell’azienda (consumatori di prodotti turistici, , comunità locale, agenzie di viaggio, ambiente, occupati nel settore…).
Di questo argomento si è discusso stamattina in sala A4 nel corso della tavola rotonda organizzata dall’APT dell’Emilia Romagna in collaborazione con il Meeting 2003. Al tavolo dei relatori Corrado Benassi, presidente del Master in Economia ed Etica del Turismo dell’Università degli studi di Bologna (Sede di Rimini); Mons. Aldo Amati, Vicario Generale della Diocesi di Rimini; Enzo Nocifora, docente di Sociologia del Turismo presso l’Università degli Studi di Bologna; Sergio Mazzi, presidente dell’APT dell’Emilia-Romagna; Marco Moretti, direttore generale di Festival Crociere; Piergiorgio Togni, direttore generale ENIT; Guido Pasi, assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, ed infine Piero Leoni, il moderatore, coordinatore scientifico ANCI Turismo.
Benassi ha evidenziato come la crescita registrata negli ultimi anni dal comparto turistico rappresenti una delle più vistose manifestazioni della globalizzazione, offra possibilità di sviluppo, ma ponga anche questioni importanti quali quelle della sostenibilità, della razionalità nell’utilizzo delle risorse, della congestione e della pianificazione del territorio. Il concorso di valori etici e di istanze di mercato, secondo Benassi, non va letto come una tensione tra meccanismi di mercato astratti che seguono una logica egoistica ed istanze etiche ideali: il mercato é un meccanismo attraverso cui affermare e sostenere dei valori. Tassello fondamentale è la formazione: da un anno a Rimini è attivo il Master in Economia ed Etica del Turismo, che si propone il fine di formare professionisti del turismo in grado di leggere le esigenze dei vari interlocutori dell’impresa turistica e conciliarle con i vincoli di mercato e la massimizzazione dl profitto.
Mons. Aldo Benassi ha ricordato l’attenzione da parte della Conferenza Episcopale dei Vescovi verso il problema del rapporto tra etica e mercato nel settore turistico. Leggendo il messaggio di Giovanni Paolo II in occasione della XVIII Giornata Mondiale del Turismo (“Nessuno cada nella tentazione di fare del tempo libero e del turismo un tempo di riposo dei valori”), Benassi ha voluto porre l’accento sui problemi umani ed etici che il turismo si porta dietro. La Chiesa, e in particolare la Diocesi di Rimini, ha preso coscienza e interviene su questioni quali il “salvataggio della domenica” in vacanza, il lavoro estivo dei ragazzi, il fenomeno delle mode e dei costumi, delle discoteche…ed inoltre insite sulla necessità di promuovere l’identità della comunità ecclesiale e della città, difendendola dal pericolo di una “corrosione identitaria”. Mons. Benassi ha parlato anche della necessità di promuovere un turismo che rispetti la centralità della persona sia nella dimensione personale, che familiare e della comunità in cui vive: “un mercato che ignora l’etica è autodistruttivo, ma un’etica che ignora il mercato rischia di essere una predicazione”.
Enzo Nocifora ha analizzato la situazione del comparto turistico, sottolineando l’attuale mancanza di eticità: le imprese turistiche si stanno muovendo verso un modello di specializzazione flessibile, attraverso il ricorso alla esternalizzazione di servizi (manca l’incontro tra azienda ideatrice del pacchetto turistico e cliente finale); i grandi gruppi ricorrono in loco a “microimprese situazionali”; si assiste ad un fenomeno di “antiturismo” dilagante, la cui manifestazione più vistosa è rappresentata dall’assenza di un controllo sui prezzi; inoltre finora si è perseguito un modello di “turismo intensivo”, che ha portato a problemi di sostenibilità sul territorio.
Sergio Mazzi ha sottolineato la necessità di un “turismo responsabile” e di una “responsabilità sociale” d’impresa coerente con i principi del rispetto umano ed ambientale.
Marco Moratti ha descritto il cambiamento avvenuto negli ultimi anni nel settore del turismo attraverso fenomeni di concentrazione e l’aumento della concorrenza (fenomeni di associativismo e liberalizzazione delle agenzie di viaggio) che ha portato vantaggi per il cliente attraverso un’offerta più ampia di prodotti e di prezzi. Ha aggiunto inoltre che da parte sua Festival Crociere ha fatto dell’etica e della centralità del cliente finale una bandiera.
Piergiorgio Togni ha aggiunto che il turismo attualmente rappresenta la prima industria del mondo: un’industria in crescita e in grado di portare ricchezza, occupazione e benessere. L’Italia si trova attualmente a dover affrontare una concorrenza planetaria; la via per rimanere “sulla cresta dell’onda” è rappresentata dalla considerazione della centralità del turista e dall’attenzione alla qualità (del prodotto turistico, della vita locale, dell’ambiente, dei servizi…).
Guido Pasi ha infine descritto il tentativo della Regione Emilia Romagna di dare una regolamentazione etica alle agenzie di viaggio e agli operatori turistici, attraverso la definizione di un codice deontologico; ma ha sottolineato anche la necessità della definizione di un codice etico non solo per gli “esportatori” di turismo, ma anche per gli “importatori”.
P. D.
Rimini, 29 Agosto 2003