COMUNIONE E LIBERAZIONE. LA RIPRESA (1969-1976)
Due anni fa, proprio al Meeting di Rimini, la presentazione del primo volume che racconta le origini di CL: nel 2003, sempre a cura di don Massimo Camisasca, il percorso prosegue con il secondo, che affronta con chiarezza un periodo delicato, forse il più instabile, ma anche il più decisivo per la storia del Movimento. Il fondatore e Superiore generale della Fraternità Sacerdotale di San Carlo Borromeo ha presentato oggi al Meeting questo secondo libro (“Comunione e liberazione. La ripresa”), e insieme a lui, hanno affrontato e analizzato le vicende degli anni ’70 in esso raccontate Pierluigi Bersani, Deputato dei Democratici di Sinistra al Parlamento italiano, e Claudio Risè, psicoanalista e docente di Sociologia della Comunicazione all’Università degli studi dell’Insubria. “Credo che gli anni 60/70 siano stati un periodo che ha rappresentato una rapida ma drammatica evoluzione della vita del nostro paese, lasciando un segno nella storia italiana”: con queste parole ha esordito Pierluigi Bersani, amico ormai da anni del Meeting. Bersani è concorde con quanto espresso dal libro: gli anni ‘60 segnano l’improvviso risveglio di un’esigenza di libertà, un deciso attacco al conformismo dal quale Comunione e Liberazione ha tratto spunto per la sua evoluzione, dando risposte e reinterpretando la condizione di insoddisfazione generale del 1968. Se inizialmente infatti si poteva parlare di una collaborazione con il Movimento Studentesco, CL ha poi scelto il distacco completo, avvenuto nel momento in cui alla domanda di libertà venivano fornite risposte di carattere politico: operazione simile a quella che, per Bersani, è avvenuta con lo sviluppo dei grandi valori della Sinistra italiana. Comunione e Liberazione ha fornito risposte concrete all’instabilità dei Sessantottini. Un discorso, quello sugli anni ‘70, che per Claudio Risè è tuttora aperto e non è mai arrivato ad una elaborazione compiuta. Usando termini tipici della psichiatria Risè ha spiegato che ”ci sono due volti che raffigurano quel periodo: quello conscio, che consisteva nella ribellione alla figura del padre come padrone e tiranno, e quello inconscio, che invece sentiva la nostalgia della figura paterna e lo rimproverava per questo”. Comunione e Liberazione è stata la risposta a questo grido inconscio che rivendicava la figura di un padre che facesse da stimolo, che correggesse e indicasse la via terrena e ultraterrena ad un figlio disorientato: figura ricoperta da Don Giussani Negli anni ‘70 – ha ripreso don Massimo Camisasca – dominava infatti la tendenza alla distruzione: don Giussani è stato l’unico a parlare di costruire insieme qualcosa, in ogni condizione della storia. Il libro vuol rendere omaggio alla personalità di quest’uomo, che ha portato un popolo alla speranza e non al lamento. La parola stessa “movimento” esprime tutto il fermento che deve perdurare in CL. La presentazione si è conclusa con una toccante lettera del sacerdote nonché autore del volume a Giussani: un ringraziamento personale per quanto fatto e per partecipare sempre in modo intrinseco alla storia. P. P
Rimini, 24/08/2003