GUAZZALOCA A BOLOGNA
Mauro Mazza, direttore del tg2, intervista al Meeting di Rimini Giorgio Guazzaloca, sindaco di Bologna. Fabio Catani, presidente della CdO di Bologna, introduce l’intervista con un richiamo al bene comune, contenuto ideale di ogni sforzo politico: l’amministrazione Guazzaloca piace perché tende a questo.La prima domanda di Mazza riguarda la prossima sfida elettorale che attende Guazzaloca: Sergio Cofferati. Il sindaco di Bologna risponde ricordando che la passata tornata elettorale lo ha visto ribaltare una situazione di egemonia politica e culturale che a Bologna durava da più di cinquant’anni. Il futuro non mette paura a chi ha la certezza di non essere cambiato e soprattutto di aver lavorato bene. Prima di assumere la carica di sindaco, ricorda Mazza, Guazzaloca è stato macellaio, poi presidente della Camera di Commercio bolognese, e non ha mai militato in un partito politico: è un “non politico”, come è stato più volte definito anche in senso dispregiativo. Guazzaloca precisa che la politica non è solo un affare di partiti o sindacati: riguarda aspetti molto complessi e si vive in ambiti svariati. Le esperienze di responsabilità nei vari enti pubblici e privati sono servite come una vera e propria palestra politica. Per Guazzaloca la vera esperienza politica è il rapporto con la città, con le persone di Bologna, così oggi in Comune, come un tempo al banco di una macelleria.La politica è fatta di successi e delusioni, incalza Mazza, che chiede a quale particolare soddisfazione è legato il sindaco di Bologna. Guazzaloca risponde che la vera soddisfazione per l’amministrazione della città è veder procedere il lavoro, vederlo procedere bene avendo come scopo il bene comune.C’è spazio per una carrellata di nomi chiave della scena politica italiana: Guazzaloca li commenta con battute che divertono la platea e l’intervistatore, che chiede poi di raccontare il rapporto tra il sindaco di Bologna e i suoi alleati politici. Guazzaloca parla della Casa delle Libertà come di un gruppo di colleghi con cui il lavoro funziona, e per questo ottimi.L’ultima domanda è sulla malattia di Guazzaloca, che ammette di avere sofferto in questa occasione, ma di avere in particolare imparato a dimensionare tutte le questioni, personali o politiche, secondo una scala di valori nuova, caratterizzata soprattutto da una maggiore fede. Citato il titolo del Meeting, Guazzaloca parla della felicità dicendo che il compito di un sindaco e più in generale della politica non è di garantirla, ma di servirla, collaborando alla sua realizzazione.M. S.
Rimini, 24 agosto 2003