'Uomini scimmie robot'
'Ciò che rende possibile, credibile e affascinante il tema di questo Meeting '83, è uno sguardo all' uomo che non sia innanzitutto di analisi o di giudizio, ma che parta piuttosto da una posizione di profonda e totale simpatia per tutto ciò che l' uomo è stato, è, e può essere. E' la simpatia che nasce dal non avere più paura del presente e del futuro, della propria storia, del proprio lavoro e neppure dei propri errori. La parola rispetto a cui, lo scorso anno, il Meeting si sentiva profondamente dialettico, era "crisi": ad essa si opponeva il termine "risorse"; quest'anno, è alle parole "paura" e "scetticismo" che si contrappone il termine simpatia. Ed è per questo che, durante il Meeting, si parlerà dell'origine dell'uomo, dei nostri progenitori, di ciò che ci hanno lasciato, della storia che hanno costruito. Ma si parlerà anche di tutto ciò che stiamo costruendo, delle potenzialità smisurate delle nuove tecnologie, del futuro, dei robot, del mondo di domani. E neppure si avrà paura di parlare di quel campo della fantasia umana alla quale l' uomo ha sempre consegnato la sua sfrenata sete di ricerca e, perché no, anche la sua paura: la fantascienza. Ma c'è solo una possibilità per vivere senza angoscia e senza timore la conoscenza e la fantasia, ogni possibile passato e ogni possibile futuro: è accettare che dentro ogni frammento della storia umana non venga cancellata la domanda sul destino. E la domanda sul destino è innanzitutto questa: in compagnia di chi tutto questo avviene? "In compagnia di chi" è la domanda che viene prima del "come" e del "perché". La domanda sul destino è innanzitutto la domanda di una compagnia con l'Essere che diviene storia. A questa esperienza dell'incontro con la storia come incontro col Destino, nessuna esperienza umana, esistenziale, artistica o poetica può dirsi estranea. Ancora una volta, il Meeting si ripropone a noi come una grande esperienza di verità e di libertà.'