Cultura e consapevolezza per difendere il SSN

Agosto 2019
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Nella Sala Neri del Meeting di Rimini 2019 oggi si sono susseguite due tavole rotonde, una piĆ¹ bella dellā€™altra: la prima, intitolata Diritti, doveri, bene comune, con Luciano Violante, Presidente emerito della Camera dei Deputati e Costantino Esposito, Professore Ordinario di Storia della Filosofia allā€™UniversitĆ  di Bari, moderata da Francesco Magni, Ricercatore di Pedagogia Generale e Sociale allā€™UniversitĆ  degli Studi di Bergamo e coordinatore di redazione della rivista Nuova Secondaria; la seconda, intitolata Risorse in sanitĆ : prospettive per la persona ed il sistema, con Vincenzo De Luca, Presidente Regione Campania; Walter Ricciardi, Presidente WFPHA (World federation of public health association); Marco Trivelli, Direttore generale ASST Spedali Civili di Brescia, introdotta da Luigi Cammi, Referente del Meeting Salute.
Il Prof. Esposito ha richiamato il pensiero di Kant, Hobbes, Nietsche, Rousseau, per soffermarsi sul libro che Simone Weil scrisse nel 1949, allā€™indomani della Dichiarazione universale dei diritti dellā€™uomo, avvenuta il 10 dicembre 1948: LA PRIMA RADICE. Preludio ad una dichiarazione dei doveri verso l'essere umano. Si riporta di seguito (dalla traduzione di Franco Fortini per i tipi di SE, Milano, 1990, p. 13), il formidabile incipit: Ā«La nozione di obbligo sovrasta quella di diritto, che le ĆØ relativa e subordinata. Un diritto non ĆØ efficace di per sĆ©, ma solo attraverso lā€™obbligo cui esso corrisponde; lā€™adempimento effettivo di un diritto non proviene da chi lo possiede, bensƬ dagli altri uomini che si riconoscono, nei suoi confronti, obbligati a qualcosa. Lā€™obbligo ĆØ efficace allorchĆ© viene riconosciuto. Lā€™obbligo, anche se non fosse riconosciuto da nessuno, non perderebbe nulla della pienezza del suo essere. Un diritto che non ĆØ riconosciuto da nessuno non vale molto.
Non ha senso dire che gli uomini abbiano dei diritti e dei doveri a quelli corrispondenti. Queste parole esprimono solo differenti punti di vista. La loro relazione ĆØ quella da oggetto a soggetto. Un uomo, considerato di per se stesso, ha solo dei doveri, fra i quali si trovano certi doveri verso se stesso. Gli altri, considerati dal suo punto di vista, hanno solo dei diritti. A sua volta egli ha dei diritti quando ĆØ considerato dal punto di vista degli altri, che si riconoscono degli obblighi verso di lui. Un uomo, che fosse solo nellā€™universo, non avrebbe nessun diritto, ma avrebbe degli obblighi.
La nozione di diritto, essendo di ordine oggettivo, non ĆØ separabile da quelle di esistenza e di realtĆ . Essa appare quando lā€™obbligo entra nel campo dei fatti; di conseguenza essa comprende sempre, in una certa misura, la considerazione degli stati di fatto e delle situazioni particolari. I diritti appaiono sempre legati a date condizioni. Solo lā€™obbligo puĆ² essere incondizionato. Esso si pone in un campo che ĆØ al di sopra di ogni condizione, perchĆ© ĆØ al di sopra di questo mondo.Ā».
Il bene comune ā€“ ha posto ben in luce il Presidente Luciano Violante, con varie citazioni da Kant a Nietsche a Terenzio ā€“ ĆØ allora legato al senso di comunitĆ  e la sua costruzione ĆØ faticosa, come lo ĆØ stata la Genesi per lā€™Onnipotente che ha impiegato sei giorni per creare il mondo e come ĆØ gloriosa la fatica di essere uomini, ĆØ il frutto della condivisione con gli altri membri della collettivitĆ , della lotta comune per gli ideali. Costruire, con i fatti, implica responsabilitĆ . Lo si puĆ² fare se si ha fiducia, innanzitutto in se stessi, mettendosi in gioco, assumendosi la responsabilitĆ  di dare il proprio contributo per il bene di tutti. A tal fine ĆØ indispensabile conoscere e trasmettere la veritĆ  alle nuove generazioni, raccogliendo con coraggio il testimone da chi ĆØ caduto per gli ideali di libertĆ , giustizia, democrazia, che rappresenta il punto di congiunzione fra diritti individuali e bene comune. Si riacquista cosƬ la fiducia nellā€™altro.
ƈ allora il momento del risveglio delle coscienze, come ha sottolineato ieri il Vescovo di Rimini nellā€™omelia della Messa inaugurale del Meeting, contestualizzando i passi del Vangelo di Luca allā€™epoca attuale: ci vuole una rottura netta rispetto alla comoda pigrizia da cui sovente siamo affetti, passando allā€™azione concreta guidata dallā€™amore.
Solo con tale spirito possiamo renderci pienamente conto di quanto sia a rischio il nostro SSN, che diamo per scontato e invece non lo ĆØ affatto, come ben ha illustrato il Prof. Walter Ricciardi, mettendo a confronto il nostro modello universalistico, nato nel 1978 prendendo ad esempio il sistema inglese (NHS) nato nel 1948 secondo Beveridge, con quello dellā€™assicurazione sociale obbligatoria presente nella maggior parte dei Paesi europei (secondo Bismarck) e quello delle assicurazioni private vigente negli Stati Uniti. Questā€™ultimo ĆØ iniquo e non tiene in alcuna considerazione le condizioni di indigenza, determinando la morte delle persone che non possono pagare le cure (per esempio lā€™insulina nel diabete di tipo I). I 70 anni (40 per noi) di storia del ā€œservizio sanitario omnicomprensivo volto a garantire il miglioramento della salute fisica e psichica delle persone attraverso gli interventi di prevenzione, diagnosi e cura delle malattieā€, svolta fondamentale che ha come cardine il concetto di salute come diritto universale, raccontano le profonde trasformazioni avvenute negli ultimi decenni, con una forte spinta verso la privatizzazione dei servizi, mentre rimane (per ora pubblico il sistema di finanziamento, basato ā€“ come allā€™origine ā€“ sulla fiscalitĆ  generale.
ƈ stato rimarcato come Sir William Beveridge, nel volantino diffuso dal governo britannico il 5 luglio 1948, il primo giorno dellā€™entrata in vigore del funzionamento del NHS ā€“ allā€™interno di una serie di riforme che riguardavano lā€™istruzione, la maternitĆ , lā€™occupazione e le pensioni, tutte guidate dal principio dellā€™universalitĆ  dellā€™assistenza pubblica ā€“ abbia posto in rilievo come i servizi sociali fossero diritto di tutti i cittadini e, quindi, per loro vi fosse la gratuitĆ  nel punto di erogazione perchĆ© essi, pagando regolarmente le tasse, potevano usufruirne nel momento del maggior bisogno.
Ecco, quindi, i passaggi necessari: conoscenza, consapevolezza, valor civile, legislazione conseguente. ƈ possibile risorgere a condizione che tutti facciano la propria parte.
Gli esperti di scienza, nei vari settori fra loro correlati, devono mettere al corrente da un lato i decisori e dallā€™altro lā€™opinione pubblica di quanto accade, coadiuvati a tal fine da tutti coloro che a vario titolo possono favorirne la divulgazione e il confronto, con un dialogo attento e aperto, che permetta a ciascuna persona di comprendere e raggiungere coscienza della situazione e dei suoi possibili sviluppi. Il Meeting di Rimini svolge in tal senso un ruolo eccellente, cosƬ come, per esempio, il Festival della Salute Globale tenutosi a Padova dal 5 al 7 aprile 2019, il Festival dellā€™Economia globale che ha avuto luogo a Trento dal 1 al 3 giugno 2019, il Festival del Futuro sostenibile (a cura dellā€™ASVIS), svoltosi in varie localitĆ  italiane dal 21 maggio al 7 giugno 2019.
I cittadini, acquisita la piena consapevolezza, devono scegliere se continuare a crogiolarsi nel comodo limbo o abbandonarlo finalmente e schierarsi per difendere i propri diritti, minati dal rischio di vedere progressivamente smantellati i princƬpi su cui si ĆØ basato finora il SSN. Come? In vario modo: per esempio ricordando che ĆØ con il contributo di ciascuno di noi che il sistema si regge, che se le casse dello Stato sono vuote i servizi non possono essere tutti garantiti e, quindi, rifiutando il miope minimo risparmio immediato che sovente ci viene proposto da qualcuno che puĆ² permettersi di non dichiarare al fisco il proprio guadagno per intero, non avendo lo stipendio tassato a monte, cosƬ come invece avviene per i dipendenti pubblici; oppure scegliendo a chi affidare il proprio voto con grande oculatezza, senza lasciarsi incantare da facili demagogie e astuta propaganda; o infine offrendo in prima linea il proprio contributo al bene comune, sentendosi parte della collettivitĆ . Il ruolo di ā€œcittadino espertoā€, cosƬ come quello del ā€œpaziente espertoā€, puĆ² essere decisivo.
Le Istituzioni devono svolgere il proprio compito di programmazione e gestione dei servizi con una visione di ampio respiro, lungimirante e non di piccolo cabotaggio, come ha attentamente evidenziato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Sono infatti da salvaguardare i valori irrinunciabili del sistema sanitario nazionale: pubblico, unitario, gratuito. Nella fattispecie, in un contesto storico di risorse limitate (come il Dottor Trivelli ha ricordato, mentre fino al 2007 il finanziamento per il SSN veniva incrementato di 4-5 miliardi di Euro a ogni scadenza, negli anni successivi, a causa della crisi economico-finanziaria del 2008 -2009, si ĆØ via via ridotto, con un incremento di 2,5 miliardi nel 2012-2013 e negli ultimi anni di 0,1 miliardi di Euro, con conseguenze gravissime su molteplici fronti) ĆØ indispensabile scegliere bene dove allocare quelle esistenti, evitando di compiere riforme costose con molteplici ripercussioni anche sul personale medico e sanitario in toto, dando invece la prioritĆ  a scuola, sanitĆ , ricerca, con investimenti in promozione della salute e prevenzione, coinvolgendo tutte le parti interessate perchĆ© si evitino dinieghi e si crei unā€™alleanza costruttiva; trovare nuove risorse, per esempio promulgando una legge di riforma fiscale equa e trasparente, che, consentendo di portare tutto in detrazione (dalla consulenza legale alle prestazioni artigianali, etc.), realizzi pienamente la lotta alla evasione fiscale; dare stabilitĆ  al Paese, evitando di bruciare inutilmente (come accade per esempio per il rialzo dello spread) numerosi miliardi di Euro, che invece consentirebbero il rilancio del SSN.

Salviamo il nostro servizio sanitario nazionale. Possiamo farlo. Tutti insieme.

di Bice Previtera