Un dibattito coordinato da Antonio Matacena, docente presso l’Università degli Studi di Bologna, ha visto al Meeting numerosi docenti e studiosi confrontarsi in un workshop sullle attività del cosiddetto ‘Terzo settore’, tra i quali Giovanna Rossi, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Antonello Zangrandi, docente presso l’Università di Parma, e Enrico Gori, docente presso l’Università di Udine.
“Il mondo del ‘non profit’ – ha sottolineato Elio Borgonovo – si trova in questo momento a confrontarsi con altre realtà, dalle imprese di tipo tradizionale ‘profit’, alla globalizzazione, al mondo delle istituzioni con al centro vari progetti di riforma. Gli elementi su cui si conta per il rilancio delle imprese in Europa come negli Stati Uniti sono, da un lato, produttività e flessibilità, dall’altro, tecnologia e capitale/innovazione. Le motivazioni che deve porsi il mondo del ‘non profit’ vanno ricondotte alla capacità di mettersi a disposizione degli altri, all’ascolto: ciò permette di occuparsi non solo delle ‘nuove povertà’, ma anche dei nuovi bisogni dei giovani”.
Un settore, quello del ‘non profit’ – ha ricordato Gilberto Antonelli, docente presso l’Università di Trento – che riveste anche la funzione fondamentale in campo economico di far transitare una serie di attività dal ‘non mercato’ al mercato, e che costituisce, secondo Lorenza Violini, docente presso l’Università di Milano, un elemento di rivitalizzazione dall’interno dell’interloquire della politica e del sociale.
Un elemento che è stato un macigno per lo sviluppo del ‘Terzo settore’ è stato, a giudizio di Matacena, il suo collegamento al problema della riforma del ‘Welfare’, facendo perdere i connotati della pluralità degli ‘attori’ che rivestono funzioni diverse, così si è ritenuto erroneamente che il suo compito sia quello di intervenire contestualmente solo nel caso che gli ‘attori’ non esistano. “In realtà esiste un elemento propulsivo che lo tipicizza e lo rende diverso. Credo che la crescita di una realtà così importante per il nostro Paese abbia bisogno innanzitutto di una consapevole operatività gestionale, oltre che di disporre di adeguati strumenti conoscitivi”.
Sulla necessità di porre in essere anche una maggiore attenzione a raccogliere le grandi novità che attraversano il settore, a partire dalla loro capacità di porsi in relazioni ad elementi di modifica dell’area giuridica, è quindi intervenuto Luca Antolini, docente presso l’Università di Padova. “Scopo della politica – ha detto in riferimento alla richiamata attuazione di politiche ‘Non-profit’ in sede locale e dunque concludendo l’incontro – deve essere servire il desiderio dell’uomo”.
M.T.
Rimini, 28 Agosto 2003