Tremila persone che oggi assistono in silenzio alla proiezione di un film muto del 1928 è qualcosa che forse può accadere solo al Meeting di Rimini. “La passione di Giovanna d’Arco”, capolavoro del regista danese Carl Theodor Dreyer è stato riportato solo negli ultimi vent’anni allo splendore originale, dopo il fortuito ritrovamento nel 1981 di una copia originale in un magazzino di un istituto psichiatrico norvegese, e il Meeting ne ha tratto l’occasione per riproporlo nel proprio spettacolo inaugurale. La figura storica di Santa Giovanna d’Arco, come ha sottolineato Emilia Guarnieri introducendo la visione, è infatti perfettamente congeniale al tema di questa edizione del Meeting che s‘interroga su verità e destino.
Il film, ha ricordato durante la presentazione il critico cinematografico Gene Stavis, della School of Visual Arts di New York, venne tratto dalla trascrizione integrale degli atti del processo, conservati presso la biblioteca della Camera dei Deputati a Parigi. Lo stesso Jean Cocteau ha ricunosciuto l’importanza della scoperta come se un archeologo avesse trovato un’eccezionale documento filmato del processo tenuto cinquecento anni prima. “Uno dei film che senza dubbio stavano più a cuore a don Luigi Giussani”, ha aggiunto infine Stavis.
La proiezione è stata accompagnata dall’applauditissima esecuzione in anteprima nazionale di “Voices of Light”: intensa composizione del musicista americano Richard Einhorn, ricca di magnifiche suggestioni desunte dalla grande musica sacra di varie epoche. L’interpretazione è stata affidata all’Orchestra Accademia delle Opere e al Coro Millenium, diretti rispettivamente da Giovanni Veneri e Guya Valmaggi, con le voci dei solisti Daniela Uccello, Gabriella Sborgi, Giovanni Cantarini, Massimo Pagano. Degno supporto alla grande forza interpretativa dell’opera di Dreyer, strepitosa soprattutto per gli intensi primi piani di taglio espressionista della protagonista Renèe Falconetti.
M.T.
Rimini, 20 agosto 2007