Due libri, uno stesso scopo: quello di essere lo strumento fondamentale di una battaglia culturale, ma anche politica, a favore della vita e della famiglia. Si presentano con questa veste i testi di Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, che ha presentato in sala A2 i suoi due libri: “Testamento biologico. Quale autodeterminazione” e “Unioni di fatto, matrimonio e figli tra ideologia e realtà”, entrambi editi da SEF.
Il motivo che fanno, in particolare del secondo libro, “Unioni di fatto, matrimonio e figli tra ideologia e realtà”, uno strumento di battaglia culturale e politica lo ha spiegato l’autore stesso, che da giurista qual è ha affermato: “La famiglia è un bene pubblico, tutelato dalla “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”, e va difeso anche scendendo in piazza. Ed è un bene pubblico perché garantisce il succedersi delle generazioni. Aspetto, quest’ultimo, che non può essere garantito dalla convivenza tra due individui dello stesso sesso”.
Riferendosi al Family day, la grande manifestazione che si è svolta lo scorso 12 maggio in Piazza san Giovanni a Roma in difesa della famiglia, Casini ha affermato che essa è stata un apparente paradosso: “Non era mai successo prima che i cattolici scendessero in piazza a difendere, non il matrimonio religioso, ma quello civile. Implicitamente, quindi, non è più la fede che domanda protezione al potere civile, ma il potere civile che rivendica l’attribuzione di un giusto significato al matrimonio”.
Dopo aver parlato della famiglia come un bene pubblico che va difeso, Casini ha commentato polemicamente la richiesta dell’organizzazione umanitaria “Amnesty International”, la quale pochi giorni fa, ha chiesto che venga riconosciuto il diritto all’aborto. “Se penso ai milioni di bambini che nel mondo soffrono a causa della povertà, non posso accettare che ad essi venga tolto anche un fondamentale diritto: quello alla vita”.
F.R.
Rimini, 21 agosto 2007