UNA SOCIETA’ SENZA REGOLE: QUALE SPERANZA

Press Meeting

Giorgio Vittadini, presidente di C.d.O., ed Eolo Parodi, presidente E.N.P.A.M., hanno presentato il volume di indagine statistica e sanitaria “Noi italiani: dall’unità al terzo millennio”.
Il libro scritto proprio da Parodi, è una indagine sulla situazione sanitaria nazionale, ricca di documenti interessanti e fornita di una serie di proiezioni future che, come ha detto Vittadini, descrivono una realtà critica da sistemare urgentemente.
Parodi, medico e politico, ha motivato la sua ricerca, come un tentativo personale di contribuire alla soluzione di una situazione davvero critica: quella di una nazione che, stando ai risultati, è destinata al collasso. Economicamente la situazione del servizio sanitario è allarmante e offre prospettive future che non possono lasciare indifferente la classe politica del Paese.
Vittadini ha tradotto le preoccupazioni di Parodi in precise proposte, che proprio C.d.O. porta avanti ormai da anni. La principale è quella di lavorare alla costruzione di un sistema sanitario che integri alle strutture pubbliche quelle private; insieme a questo serve una nuova strategia di riscossione del gettito fiscale, un sistema più flessibile che permetta alla persona di decidere liberamente dove indirizzare i soldi.
Parodi rinforza questa proposta con le sue indagini, che dimostrano come attualmente il servizio pubblico da solo non è in grado di soddisfare la domanda totale di sanità. Nel futuro la collaborazione con il privato sarà necessaria e non più solo auspicabile come oggi.
La vera sfida lanciata dai due relatori riguarda la necessità di riscoprire una modalità di intervento sanitario che oggi è molto osteggiata: quella di chi opera nelle strutture gratuitamente, secondo un criterio di carità che la politica è costretta ad imparare. Parodi ha parlato proprio di uno sforzo di evangelizzazione che abbia come contenuto esattamente l’insegnamento della carità, di tutti i valori che egli ha imparato dalla amicizia con Don Giussani. Destinatari di questa evangelizzazione possono essere tutti coloro che gestiscono il potere: non solo chi si occupa di sanità, ma chiunque abbia la possibilità di trasmettere a sua volta valori, come quello della solidarietà, che solo qualche decennio fa permettevano il funzionamento del sistema sanitario nazionale.

M.S.
Rimini, 26 agosto 2003