UN CORO DI 40 MONACI ORTODOSSI: ORIENTE E OCCIDENTE LE RADICI COMUNI DEL CANTO LITURGICO E POPOLARE

Press Meeting

Un coro di quaranta monaci introdurrà il pubblico del Meeting di Rimini all’immensa tradizione sacra e popolare della musica ortodossa (mercoledì 22 agosto, ore 21.45). L’evento è reso possibile per la prima volta in Italia grazie alla presenza del Coro metropolitano di San Pietroburgo, una formazione nata quarant’anni fa quando ancora il potere sovietico era invasivo e repressivo e teneva sotto spietato controllo il sentimento religioso del popolo russo.
I religiosi-musicisti di San Pietroburgo giungono al Meeting con un sentimento di insolita “vicinanza” con la cultura occidentale, perché – hanno raccontato in una conversazione con i media – credono “che la proposta della tradizione ortodossa possa essere ben compresa ed apprezzata anche in Italia perché in fin dei conti molti dei nostri compositori sacri o di musica classica hanno avuto un’educazione in Occidente ed hanno vissuto in Italia o Europa. La diversità delle tradizioni si stempera quindi nella profonda affinità delle nostre culture musicali e religiose”.
Interpreti di una tradizione musicale non solo liturgica, i monaci di San Pietroburgo sono da anni un nome consolidato dei cartelloni artistici dell’Europa dell’Est, realizzando un profondo lavoro di analisi e ricerca vocale-filologica su canoni sacro, ma anche su canzoni popolari dell’immenso patrimonio russo, narrazioni legate alle stagioni e all’amore, ai lavori e ai personaggi, rifacendosi anche alla tradizione dei grandi compositori russi dell’Ottocento e dei primi del Novecento.
Fedele a questa impostazione, il programma della serata del Meeting comprende l’esecuzione di tre momenti dei Vespri di Sergej Vasil’evič Rachmaninov (op.37, 1915), canzoni liturgiche della tradizione ortodossa (tra cui e canzoni popolari russe dedicate alla natura (“Volano le gru”), alla vita dei soldati (“Ehi tu, mio campo”) e alla vita dei battellieri del Volga (“Su, forza”). E alla domanda se la società contemporanea russa è ancora disponibile ad ascoltare monaci che cantano liriche sacre e d’altri tempi, la risposta dei monaci di San Pietroburgo è una sola: “Noi siamo una formazione artistico-religiosa, portiamo ovunque l’espressione di qualcosa di bello e il bello viene sempre capito. Facciamo concerti in chiese, ma anche in università e in circoli di scienziati, quindi la laicità di luoghi e persone ci è affine. E siamo profondamente convinti che la nostra musica religiosa possa arrivare ovunque, anche al cuore laico, agnostico oppure ateo, perché il cuore aperto accoglie qualsiasi tipo di bellezza”.

(W.G.)
Rimini, 21 agosto 2012

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