La sostenibilità ambientale è un problema dell’oggi
Quali prospettive per l’attuazione della transazione ecologica?
Rimini, 25 agosto 2021 – L’incontro “Transizione ecologica e sostenibilità ambientale”, proposto dal Meeting in collaborazione con Cdo e Punti Impresa Digitale delle Camere di commercio, ha visto come relatori Sergio Emidio Bini, assessore Attività produttive e turismo Regione Friuli Venezia Giulia; Giuseppe Catalano, coordinatore della Struttura tecnica di Missione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile; Raffaele Cattaneo, assessore Ambiente Regione Lombardia; Andrea Gibelli, presidente FNM; Giampaolo Rossi, direttore generale Start Romagna. Ha introdotto e moderato Emmanuele Forlani, direttore Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli.
Catalano ha illustrato le conseguenze derivanti dai cambiamenti climatici, sottolineando che il problema focale è la riduzione delle emissioni di Co2 con l’obiettivo di raggiungere i parametri di previsti. Catalano ha evidenziato tra criticità in relazione al contributo che i trasporti e la mobilità possono offrire: «Il trasporto aereo e quello marittimo hanno, ad oggi, livelli di inquinamento inaccettabili, mentre occorre passare dal trasporto su strada all’utilizzo maggiore della rotaia. Vi è poi», secondo il docente, «una questione sociale: il fatto che si pagherà l’uso del carbone con la nefasta conseguenza che i più ricchi potranno permettersi di inquinare di più, mentre la povertà energetica è dietro l’angolo».
Gibelli, poi, ha presentato le progettualità che FNM e Trenord hanno attuato in relazione alla de-carbonizzazione, con gli interventi sia nella cosiddetta Hydrogen Valley sia di rigenerazione urbana nel territorio lombardo, e all’ossigeno attraverso una riqualificazione verde con l’adesione di 24 comuni al progetto di piantumazione di migliaia di alberi in aree che nel tempo hanno visto una riduzione della vegetazione. Parimenti, Rossi ha illustrato le innovazioni introdotte da Start Romagna, che conta oggi più di 900 dipendenti, con una copertura di 6500 Km2 al servizio di 31 milioni di passeggeri: tra i punti di forza del player si annoverano il rinnovo delle flotte, l’utilizzo di alimentazioni alternative, bus elettrici, ibridi e mezzi full electric.
Per Bini, «quando si parla di transizione e sviluppo al centro ci deve essere l’uomo. La società si sta responsabilizzando, convinta che sia giusto perseguire il benessere delle generazioni attuali, con un grande senso di responsabilità nel pensare alle generazioni future. Si stanno facendo delle scelte coraggiose, ma sarà importante che tutti gli stakeholeders, imprese, governo e ricerca, si muovano nella stessa direzione, per creare un triangolo virtuoso ed equilibrato tra ambiente economia e società. L’Italia, a livello centrale e locale, sta correndo per mettere a terra una serie di progetti green ed infrastrutturali. Se vogliamo davvero raggiungere il risultato», ha ribadito Bini, «dobbiamo capire che il risultato si ottiene quando il mondo intero osserverà queste regole: se la UE adotterà questo virtuosismo e un’altra parte del mondo no, le emissioni saranno sempre alte a livello mondiale. Io sempre di più, uomo sempre di più, responsabilità sempre di più».
Cattaneo ha posto alla platea ed agli ospiti alcuni interrogativi di rilievo in merito al fatto che, di fronte a queste sfide, si abbiano gli strumenti e le strategie concrete per farvi fronte. E ancora, si ha una visione culturale e politica all’altezza della sfida? A suo avviso, «occorre posizionarsi superando certi estremismi (Friday for Future e dalla parte estrema opposta Donald Trump) che mancano di realismo». Una visione davvero capace viene ravvisata dall’assessore in «quella visione della ecologia integrale proposta da papa Francesco, secondo cui l’uomo è in relazione non solo con i suoi simili ma anche con l’ambiente. Quindi la sostenibilità deve avere dimensione sociale ed economica, in grado di generare un nuovo modello di sviluppo con una visione solidale». Infine, l’assessore ha posto l’accento sull’importanza, per l’attuazione di politiche di sostenibilità, di «un modello sussidiario in cui le regole devono essere costruite dal basso assieme alle imprese ed ai protagonisti della vita sociale».
(S.Z.)