Anche il grande teatro si è occupato dei temi che il Meeting 2016 ha messo al centro della sua attenzione: la chiusura verso le differenze, la necessità di sconfiggere la paura verso l’altro, il rapporto tra società e potere. Nell’anno delle celebrazioni dedicate a William Shakespeare, il Meeting di Rimini presenta al pubblico italiano la prima produzione nazionale del “Thomas More” del maestro inglese del teatro, un testo che mette in scena temi e valori quanto mai contemporanei, ma che erano già caldi e controversi negli anni del regno di Enrico VIII. Tra questi, anche l’accoglienza degli immigrati che a metà del Cinquecento premevano per entrare sul suolo inglese.
“Thomas More. L’opera ritrovata di William Shakespeare” (domenica 21 agosto, lunedì 22 agosto, ore 21.30, Teatro Novelli, Rimini; biglietto intero: 10 euro; biglietto ridotto: 8 euro), con testo curato da Otello Cenci e Giampiero Pizzol, è una piéce tratta dal manoscritto realizzato intorno al 1595-1600, a poco più di quarant’anni dalla morte di More, giustiziato con l’accusa di alto tradimento per essersi rifiutato di firmare l’Atto di Supremazia di Enrico VIII. Il dramma, che va in scena al Teatro Novelli di Rimini, ha per protagonista Shakespeare alle prese con i dubbi sollevati dal suo stesso testo e con la necessità di “dire forte la verità” anche superando le paure e le convenzioni per le coercizioni del potere dominante.
Messo in scena integralmente per la prima ed unica volta solo nel 2005 dalla Royal Shakespeare Company e tradotto e pubblicato in Italia nel 2014 da Lindau editore, il “Thomas More” del Meeting vede come protagonisti Andrea Carabelli (lavora con Sandro Lombardi e con Teatro degli Incamminati), Giampiero Bartolini (spesso in tivù con Camera Café, fondatore di Teatro Comico e di Compagnia Bella), Giampiero Pizzol (premio Walter Chiari, Zelig, Festival del Teatro Sacro) e Andrea Soffiantini (lavora con Testori e Andrée Ruth Sammah, Teatro dell’Arca e Teatro Franco Parenti). La regia è affidata a Otello Cenci, autore e regista dalle collaborazioni con Giancarlo Giannini, Glauco Mauri, Maddalena Crippa, Gioele Dix, Massimo Dapporto, Alessandro Preziosi e Sandro Lombardi.
Proprio Cenci dice di questa messa in scena: “Seguire Shakespeare è sempre un’avventura magnifica, un viaggio comico e drammatico che dal Seicento giunge fulmineo al mondo di oggi: basti pensare al monologo di More contro la pena di morte o alla sua difesa degli immigrati che premevano alle coste dell’Inghilterra come ora premono a quelle dell’Europa o alle sue umoristiche risposte al processo che lo vede imputato per il reato d’opinione”.
A conti fatti, il Meeting ha deciso di portare in scena un’opera di fortissima provocazione contemporanea, in cui i temi che scuotono le coscienze e la politica sono ricondotti in un terreno di maggior portata, confrontati con la storia e con le coscienze. Non a caso Gilbert Keith Chesterton ebbe a scriverne: “Thomas More è più importante oggi che in qualunque altro tempo, ma non è ancora così importante come sarà tra un centinaio d’anni”. Parole profetiche.
Prevendita biglietti su www.meetingrimini.org.