The mobility challenge: investire per non pesare

Press Meeting

“Non c’è vento a favore per la nave che non conosce il proprio porto”. La frase di Seneca riassume il contenuto di criticità riconosciute e di idee di grande respiro che sono emerse dall’incontro che si è svolto oggi pomeriggio alle 17 al XXXIV Meeting per l’amicizia fra i popoli, nello spazio del “Caffè letterario” di Eni nel settore D3. A tema la situazione del trasporto in Italia, con particolare riferimento alle grandi aree metropolitane, e la sfida di idee, progetti, capacità tecnologica e investimenti che possono far uscire il Paese da una crisi ormai pluridecennale. Presentati da Carlo Tosti, direttore dell’Osservatorio Eurispes sulla mobilità e i trasporti, si sono confrontati Ennio Coscetta, docente di Pianificazione dei sistemi di trasporto all’Università Federico II di Napoli, Pierre Louis Bertinà, presidente e amministratore delegato di Alstom Ferroviaria, Graziano Pattuzzi, presidente dell’Autostrada regionale Cispadana e Lorenzo Fiori, chief technology officer di Finmeccanica.
“Il tema del trasporto è attuale e strategico per il Paese – ha affermato Tosti – Il settore rappresenta il 5 per cento del Pil e al tempo stesso, quando parliamo di trasporto in Italia, fotografiamo una situazione di difficoltà: mobilità vuol dire vivibilità, capacità attrattiva delle città, occasioni di sviluppo. Il Paese ha bisogno di investimenti e di progetti sostenibili e con tempi più veloci”.
Anche secondo Cascetta esiste “un vero e proprio spread negativo che distacca l’Italia dal resto d’Europa. Siamo secondi, dopo i Paesi Bassi per numero di automobili, con 64 auto ogni cento abitanti, con punte addirittura paradossali come Aosta, dove esistono 250 auto ogni cento abitanti. E siamo ultimi in Europa come chilometri di metropolitana e di tramvie. E ci dimentichiamo che senza una buona mobilità urbana, la città e le persone non vivono bene”.
Per Bertinà l’Italia ha bisogno di una mobilità sostenibile che si affidi a sistemi completi. “Come Alstom Ferroviaria investiamo nelle nostre sedi italiane di Savigliano, Bologna e Sesto San Giovanni in tecnologia, progetti e risorse umane – ha spiegato – ma abbiamo bisogno di programmazione certa da parte della politica e delle istituzioni affinché si ragioni tutti insieme sulle scelte future capaci di rispettare l’ambiente e migliorare la vivibilità nelle città”.
Il presidente dell’Autostrada regionale Cispadana non ha dubbi: “Dalla dotazione di infrastrutture dipendono fattori essenziali di sviluppo economico come produttività, reddito e la stessa occupazione – spiega Pattuzzi – In Italia, dal 1970 a oggi abbiamo avuto una limitata crescita della rete autostradale accompagnata da uno scarso sviluppo del trasporto ferroviario. Per non parlare della rete delle metropolitane: 152 km sommando tutti i tratti in funzione in Italia”. Per Pattuzzi è evidente che ci vogliono sviluppo, investimenti e soprattutto idee. “La Cispadana sarà la nuova tratta autostradale che collegherà Reggiolo a Ferrara Sud. Su questo c’è l’accordo. Su quando sarà realizzata non mi sbilancio: forse due-tre anni per cominciare i lavori. Burocrazia permettendo: 82 soggetti, tra enti pubblici e associazioni, devono dare il loro parere sul progetto esecutivo!” Ecco, conclude il relatore, che cosa rallenta lo sviluppo in Italia.
Di fronte a questa situazione, Fiori si rifà a Seneca e alla nave che conosce il suo approdo. “Per vincere la sfida della mobilità sostenibile e del trasporto nel nostro Paese Finmeccanica lancia un’altra sfida: utilizziamo le nuove tecnologie per aiutare la vita delle persone. Usiamo i sistemi complessi, ma completi, e progettiamo il futuro con una visione di lungo periodo, che tenga conto delle necessità di tutta l’Italia, in una visione integrata che miri a razionalizzare le risorse”.

(P.C.)

Scarica