Alle 18.30 l’Arena “Nuove generazioni” A1 è riempita da giovani studenti delle superiori per l’incontro: “Portofranco e Piazza dei Mestieri: non c’è integrazione se non c’è amicizia”.
L’incontro è tenuto dal professor Alberto Bonfanti, che invita subito due studenti milanesi, Menea e Gifri, a raccontare la loro esperienza. Gratitudine, affetto e percezione di sentirsi a casa emergono sin dalle loro prime parole. In modo semplice ed efficace raccontano il loro percorso scolastico, partito in modo complicato e conclusosi con successo grazie a Portofranco.
Portofranco è un’associazione con sede a Milano, che aiuta gratuitamente i ragazzi con difficoltà nello studio. Propone lezioni mirate per piccoli gruppi o per singoli, tenute da laureandi e docenti volontari. «Un luogo aperto a tutti», ripeterà più volte Bonfanti, sottolineando che «l’integrazione non è mai stato un tema a cui abbiamo prestato particolare attenzione: ci interessa il rapporto umano con le persone e vivere un’amicizia».
È l’esperienza di Fatima, studentessa siciliana, che si è legata agli amici di Portofranco di Catania. Dopo l’esame di stato, la gratuità sperimentata l’ha portata a diventare volontaria lei stessa.
All’incontro sono presenti anche un’insegnante e una studentessa di Piazza dei mestieri di Torino, un’associazione con la quale alcuni adulti hanno cercato una risposta adeguata a situazioni di disagio e alla dispersione scolastica giovanile. È un luogo in cui trovano spazio attività diverse e interconnesse: corsi di apprendimento e laboratori; botteghe e imprese, fra cui un pub, un ristorante, un birrificio, una tipografia e una cioccolateria; eventi e manifestazioni di carattere culturale; progetti speciali per l’inclusione e il recupero di persone disagiate. «L’integrazione non vale solo con gli stranieri», osserva Cristiana Poggio, una delle fondatrici della Piazza dei Mestieri, «ma con chiunque sentiamo diverso da noi. Abbiamo voluto creare un luogo dove ci si possa sentire amici in cammino per poter diventare grandi insieme».