Teresa de Jesus – Nata per voi

Press Meeting

Rimini, 20 agosto 2015 – Alla straordinaria figura di Teresa de Jesus, mistica, donna di fuoco, incandescente e trasparente come un lampo, che attraversò il secolo d’oro della Spagna lasciando un segno profondo nell’anima della cultura occidentale, Il Meeting dedica venerdì 21 agosto alle 19 alla Chiesa del Suffragio, in collaborazione con la Sagra Musicale Malatestiana, l’esecuzione dell’opera in musica “Teresa de Jesus”, su musica di Alessandro Nidi con testo di Giampiero Pizzol, cantante solista Daniela Piccari, voce Laura Aguzzoni. Al pianoforte sarà il compositore stesso, Alessandro Nidi. La formazione è completata dalla tastiera da Emanuele Nidi, la chitarra di Enrica Savigni, più Giuliano e Sebastiano Nidi al contrabbasso e alle percussioni. Parteciperà all’esecuzione anche il chitarrista Piero Bonaguri che eseguirà brani del compositore Joaquín Rodrigo.
Teresa è una libera donna di Dio. È colei che non rinuncia alla ricerca della felicità piena già su questa terra. Insegue Dio, lo cerca, lo chiama con il grido che da sempre risuona nel cuore umano: Dove ti sei nascosto? Anche Dio la sta cercando. Il vero incontro è una rivelazione: Dio è più vicino di ogni altra cosa, non fuori di noi, ma dentro di noi. Nell’ultima stanza del castello dell’anima, proprio al centro non vi è il buio dell’inconscio o del male, ma c’è l’Essere che dà vita a ogni vita e senso a ogni cosa, la fonte di quell’amore che muove l’universo.
Ecco come Teresa inizia a tratteggiare l’immagine del castello: «Oggi stavo supplicando il Signore di parlare in luogo mio, perché non sapevo cosa dire, né come cominciare ad obbedire al comando che mi è stato imposto, ed ecco quello che mi venne in mente. Mi servirà di fondamento a quanto dirò. Possiamo considerare la nostra anima come un castello fatto di un sol diamante o di un tersissimo cristallo, nel quale vi siano molte mansioni [stanze in successione sempre più interne], come molte ve ne sono in cielo. Del resto, sorelle, se ci pensiamo bene, che cos’è l’anima del giusto se non un paradiso, dove il Signore dice di prendere le sue delizie? E allora come sarà la stanza in cui si diletta un Re così potente, così saggio, così puro, così pieno di ricchezze? No, non vi è nulla che possa paragonarsi alla grande bellezza di un’anima e alla sua immensa capacità!»
Al cuore della nostra stessa vita, così come essa è – afferma – c’è una stanza dove abita Dio. Questo rende la nostra vita la più alta delle realtà create. Vivere non è un assurdo. L’assurdo della condizione umana sta nel fatto che l’uomo non si cura della bellezza della propria vita, non si cura della bellezza della propria anima. Ed è come se uno non sapesse come si chiama o chi è!
(M.T.)

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