TASSE E RIFORME: AMPIA SINTONIA FRA FORMIGONI E CHITI

Press Meeting

Bipolarismo mite, federalismo fiscale, riduzione delle tasse, senato federale. Se fosse per loro, per il ministro Vannino Chiti e per il governatore Formigoni, le riforme che contano, nel nostro Paese, sarebbero già cosa fatta, e da tempo. Nella conferenza stampa di questo pomeriggio, tenuta insieme al professor Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà, l’intesa su queste tematiche fra i due uomini politici è stata pressoché totale. Nonostante la loro appartenenza a due schieramenti diversi. “L’importante – come ha detto, con espressione colorita, Vittadini – è di non continuare a prendersi a sportellate in faccia”, “ma – ha aggiunto Formigoni – portare avanti valori condivisi in cui ci si riconosce”.
Il ministro Chiti ha parlato di “alcune riforme essenziali che non si possono rinviare”. Prima fra tutte l’eliminazione del bicameralismo paritario che vede il Senato una vera e propria fotocopia di competenze della Camera. Per Chiti, come per Formigoni, è un’anomalia da superare, magari sul modello tedesco, con una Camera che sia espressione dei partiti e l’altra che rappresenti le istanze delle istituzioni, enti locali ed autonomie. Chiti ha fatto anche importanti aperture come, ad esempio, in materia di sussidiarietà, argomento che sta molto a cuore al mondo del Meeting. “L’unità del Paese – ha detto infatti il ministro – non passa attraverso il centralismo statale”. E rispondendo a Vittadini, che in fatto di sanità e istruzione propone il modello blairiano di competizione e libera scelta della gente, ha aggiunto che “in questi campi bisogna dare ai cittadini uguaglianza di opportunità”.
A proposito di tasse, Chiti e Formigoni hanno convenuto che la pressione fiscale va ridotta. Ma mentre il governatore ha provocatoriamente proposto di “affamare la bestia statalista e la sua burocrazia”, il ministro ha ricordato che abbiamo un debito pubblico pari al 108% del Pil (in Francia e Inghilterra si sta intorno al 75%) e che c’è un’evasione fiscale stimabile sui 200 miliardi di euro (il doppio che negli altri partner europei). Per il federalismo fiscale, sia per Formigoni che per Chiti non c’è contrapposizione fra regioni del nord e regioni del sud. Bisognerà ora stabilire come riscuotere le tasse: se con un solo canale, come succede oggi e come suggerisce Chiti (e il gettito di alcune imposte andrebbe automaticamente alle Regioni), o se con due canali, riconoscendo alle Regioni una loro autonomia impositiva, come propongono Vittadini e Formigoni. Quest’ultimo, in materia, ha tenuto a precisare la natura della provocazione di Bossi, “che non è volta – ha detto il governatore della Lombardia – a non pagare più le tasse ma a pagarle ciascuno alla propria regione”.
Per la legge elettorale, Formigoni e Vittadini hanno concordato sul fatto che bisogna restituire certe prerogative ai cittadini (come il voto di preferenza), perché non aumenti la sfiducia verso le istituzioni, e che bisogna annullare “lo strapotere ricattatorio dei piccoli partiti”.
Ultima questione, con chi fare le riforme. Davanti alla prospettiva di imbarcare questo o quel piccolo partito dell’opposizione, Chiti è stato chiaro: “non è possibile trattare con un’opposizione frammentata perché ci vuole una grande convergenza”. Ma ha anche messo in guardia “che non possono esserci diritti di veto”. “Oggi c’è una convergenza forte – ha avvertito – non possiamo pregiudicarla a causa di miopie politiche”.
Durante la conferenza stampa è giunta notizia che Vittoria Brambilla ha registrato il “Partito della libertà”. Per Formigoni è la prova “che in questi giorni è stata montata una grande panna sul nulla”. “Forza Italia resta come partito, come primo partito del Paese – ha aggiunto Formigoni – Questa è la nostra arma fondamentale per dare ai cittadini più libertà dallo statalismo oppressivo e dal regime fiscale assolutamente fuori misura. Dopodichè, il progetto, di altri, di dar vita ad altri partiti, per entrare eventualmente nella nuova alleanza di centro destra, può essere una cosa positiva.

D.B.