Al centro dell’incontro di oggi pomeriggio “Storie di Chiesa in Canada” la situazione della Chiesa in Canada ai nostri giorni, con un interrogativo soprattutto: “Ma dove sono i cattolici in Canada oggi?”.
Sin dall’inizio, la storia del Canada fu caratterizzata da “immigrazioni di cattolici”: attualmente il cattolicesimo é però ai margini della società; è considerato una pura manifestazione folkloristica, e non un criterio determinante di scelte politiche né un fenomeno sociale.
Di questa allarmante situazione ci hanno parlato oggi Peter Stockland, direttore del “Montreal Gazette” e S. E. Mons. Terence Prendergast, Arcivescovo di Halifax.
“La Chiesa in Canada oggi è un’istituzione di minoranza disprezzata dalla maggioranza pubblica” dice Stockland. “Il posto della Chiesa nella vita della nostra nazione ricorda quello di un’organizzazione che rappresenta lo 0,0043 per cento della popolazione piuttosto che il 43 per cento, come dovrebbe essere almeno nominalmente”.
Sono le forze culturali e politiche ad aver isolato la Chiesa. Esemplare a questo proposito la risposta del governo alla diffida da parte del Santo Padre ai politici cattolici in merito alla legalizzazione del matrimonio gay: “Come può chiedere di anteporre la nostra coscienza cattolica alle nostre ambizioni politiche?”.
Stockland ci parla di cerimonie sostitutive dei matrimoni cattolici celebrate da preti privi dell’abito talare, della crisi delle vocazioni sacerdotali e del sacramento del matrimonio, e riporta l’affermazione di un vescovo canadese (“Mi occupo di chiudere chiese vuote”), e quella di un indigeno, dopo l’uscita dell’ultimo prete gesuita da una comunità Indiana (“Chi seppellirà i nostri morti ora?”).
Mons. Prendergast spiega questa situazione: la Chiesa non è ben radicata, l’azione delle missioni non é esaustiva per la complessità della vita sociale, l’ecumenismo è diffuso in larga misura.
Ci sono però anche segni di speranza: la fame di esperienze spirituali soprattutto da parte dei giovani, il rinnovato entusiasmo seguito alla Giornata Mondiale della Gioventù dello scorso anno, la costituzione di piccoli gruppi di fede, la fondazione di una scuola cattolica…
“Ciò che sorprende è la richiesta dei giovani. Forse i simboli esteriori possono sfumare, ma l’interiorità si sta movendo”.
P. D.
Rimini, 25 Agosto 2003