Sorpresi dalla gioia: chi ha incontrato C.S. Lewis

Press Meeting

Il titolo dell’incontro “Sorpresi dalla gioia: chi ha incontrato C.S. Lewis” prende spunto dall’autobiografia “Sorpreso dalla gioia”, nella quale l’autore inglese racconta la sua conversione al cristianesimo. Lo scopo dell’incontro di oggi al Meeting 2006, come ha spiegato nell’introduzione il poeta e scrittore Davide Rondoni, era quello di scoprire “cosa accade incontrando uno scrittore come Lewis”. Una domanda alla quale sono stati invitati a rispondere Edoardo Rialti, curatore e traduttore delle opere di Lewis, e Andrea Monda, insegnante, giornalista e autore , tra gli altri, del saggio “Il mondo di Narnia”.
“Incontrando Lewis sono stato sorpreso e ho incontrato la gioia”, ha esclamato Rialti, che ha raccontato di aver letto l’autobiografia di Lewis in un periodo in cui “l’esperienza cristiana non aveva più niente da dirmi”. Proprio l’esperienza raccontata in “Sorpreso dalla gioia” ha fatto intuire al giovane studioso la possibilità di cambiare la sua vita grazie all’esperienza cristiana, come era capitato a Lewis. Così è stato, anche grazie all’incontro con altri amici. In cosa si è lasciato sorprendere maggiormente Rialti leggendo le opere di Lewis e prima ancora quelle di Tolkien? Dal constatare che i due autori, proprio perché cristiani, “erano gli unici che dialogavano con il mio desiderio”. Come Lewis anche il giovane studioso seguendo il desiderio si è accorto “che il desiderio non era qualcosa ma Qualcuno”. Rialti sta spendendo la sua vita a diffondere le opere di Tolkien e di Lewis come atto di commossa gratitudine a chi lo ha riesposto al desiderio, perché “solo chi è riesposto al desiderio – ha concluso il giovane traduttore – incontra Colui che questo desiderio lo colma”.
“Sto scoprendo me stesso leggendo questo libro”: è l’espressione di sorpresa con cui Andrea Monda, il secondo relatore, ha descritto il suo primo impatto con un’opera di Lewis. “La sorpresa dalla gioia è quando vai fino in fondo alle cose”, ha commentato Monda, che ha poi individuato nel poeta argentino Borges e in Benedetto XVI gli esempi di due uomini sorpresi anch’essi dalla passione che ha mosso l’autore di “Le cronache di Narnia”. Che il cristianesimo non sia un’idea, ma un avvenimento, come ha ricordato il Papa nell’enciclica “Deus caritas est”, traspare anche accostando le opere di Lewis e conoscendone i loro protagonisti, come ad esempio il leone Aslan.
“Il nostro compito – ha concluso Monda – è quello di farci sorprendere dalla gioia. Bisogna lasciarsi colpire, come Lewis, altrimenti non si vive.