Rimini, 21 agosto 2024 – Alle 19:00, nella Sala Neri Generali-Cattolica della Fiera di Rimini, si è tenuto il convegno intitolato “Solidità dei nodi e mobilità delle reti”, che ha visto la partecipazione di figure di rilievo nel settore delle infrastrutture e dei trasporti. L’incontro, organizzato con il sostegno di Ferrovie dello Stato, Hines, Automobile Club d’Italia, Italian Exhibition Group, Knorr-Bremse Rail Systems Italia, Trenord, Seingim, Airiminum, e Anas, ha affrontato il tema cruciale del rapporto tra le infrastrutture fisiche e le reti di relazioni sociali ed economiche che queste facilitano. Tra i partecipanti, hanno preso la parola Arrigo Giana, amministratore delegato ATM; Marco Piuri, direttore generale FNM Group; Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI; Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato RFI; e Roberto Tomasi, amministratore delegato Autostrade per l’Italia. Il dibattito è stato moderato da Emmanuele Forlani, direttore della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS.
Forlani ha aperto l’incontro ricordando il tema del Meeting di quest’anno: “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”. Ha sottolineato come il titolo del convegno, “Solidità dei nodi e mobilità delle reti”, non sia solo una metafora, ma rappresenti un concetto fondamentale per comprendere l’importanza delle infrastrutture nel promuovere la mobilità e, di conseguenza, la coesione sociale ed economica. «Non c’è un nesso scindibile tra infrastrutture e trasporti, tra il collegamento delle persone e le relazioni», ha affermato, evidenziando come la sinergia tra infrastrutture fisiche e reti sociali sia essenziale per lo sviluppo dei territori.
Marco Piuri: la mobilità di prossimità come chiave per lo sviluppo territoriale
Piuri ha avviato il dibattito parlando della mobilità di prossimità e del suo ruolo nel garantire accesso ai servizi e opportunità per i cittadini. Il direttore generale FNM Group ha spiegato come il 70% degli spostamenti avvenga in un raggio di 10-15 km, evidenziando la necessità di un’integrazione tra la mobilità sui grandi corridoi – come le reti ferroviarie e autostradali – e quella di prossimità. Ha presentato il “Progetto Fili”, un’iniziativa che mira a sviluppare un nuovo metabolismo urbano lungo la linea ferroviaria che collega Piazzale Cadorna a Milano con l’aeroporto di Malpensa. «Questo progetto è un esempio di come le infrastrutture possano innescare la rigenerazione urbana, portando benefici non solo in termini di mobilità, ma anche di sviluppo economico e sociale», ha dichiarato, sottolineando l’importanza di concepire le infrastrutture come strumenti al servizio delle comunità.
Piuri ha inoltre riflettuto sulle dinamiche post-pandemia, osservando come la mobilità individuale sia tornata a prevalere su quella collettiva, e come le ore di punta siano rimaste invariate, nonostante l’introduzione dello smart working. Ha concluso il suo intervento richiamando l’attenzione sulla necessità di rivedere la governance del sistema di mobilità, superando i confini amministrativi per rispondere meglio alle esigenze reali dei cittadini. Piuri ha evidenziato come sia fondamentale ripensare le infrastrutture non solo in termini di estensione e capacità, ma anche di sostenibilità e integrazione con il tessuto urbano. Ha inoltre sottolineato l’importanza di un approccio inclusivo che consideri le esigenze di tutti i gruppi sociali, garantendo l’accesso equo ai servizi di mobilità.
Angelo Sticchi Damiani: la sicurezza stradale e la protezione delle utenze più vulnerabili
Sticchi Damiani ha centrato il suo intervento sulla sicurezza stradale, con un focus particolare sulle utenze più vulnerabili, come i pedoni e i ciclisti. Il presidente dell’ACI ha espresso preoccupazione per la mancanza di attenzione verso gli attraversamenti pedonali, evidenziando la necessità di migliorare la visibilità e la manutenzione delle strisce pedonali, soprattutto nelle periferie. «Il pedone ha maggiori diritti rispetto a tutti gli altri perché è più fragile, e dobbiamo proteggerlo», ha affermato, richiamando l’importanza di un comportamento rispettoso da parte degli automobilisti. Ha inoltre sottolineato l’importanza di interventi tecnologici, come l’introduzione dei semafori con countdown, che potrebbero migliorare la sicurezza sia per i pedoni che per gli automobilisti.
Sticchi Damiani ha poi affrontato il tema dei monopattini, definendoli «giocattoli per adulti» quando utilizzati irresponsabilmente. Ha sostenuto la necessità di introdurre l’assicurazione obbligatoria e l’uso del casco per i monopattinisti, misure che potrebbero ridurre gli incidenti e migliorare la sicurezza sulle strade. «La sicurezza deve essere una priorità per tutti noi, e l’ACI continuerà a lavorare per promuovere un uso corretto e consapevole delle strade», ha concluso. Ha inoltre parlato della necessità di migliorare l’educazione stradale e promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte a tutti gli utenti della strada, per creare una cultura del rispetto reciproco e della responsabilità condivisa.
Matteo Salvini: infrastrutture come motore di sviluppo
Salvini, ha chiuso il convegno con un intervento centrato sull’importanza delle infrastrutture come motore di sviluppo economico e sociale. Il ministro ha ricordato come, in passato, opere come l’Autostrada del Sole fossero state criticate, per poi rivelarsi fondamentali per il progresso del Paese. «Le infrastrutture non solo accompagnano lo sviluppo, ma lo creano», ha dichiarato, sottolineando la necessità di continuare a investire in opere strategiche, anche in aree meno sviluppate, per promuovere la crescita e ridurre le disuguaglianze territoriali. Salvini ha sottolineato l’importanza di un approccio pragmatico e non ideologico nella pianificazione delle infrastrutture, evidenziando come queste debbano essere concepite non solo come opere fisiche, ma come strumenti per promuovere la coesione sociale e lo sviluppo economico.
Il ministro ha poi discusso la sfida rappresentata dalla transizione verso una mobilità sostenibile, evidenziando l’importanza di un approccio equilibrato e pragmatico. «Non esiste una soluzione unica; dobbiamo essere aperti a diverse tecnologie e soluzioni per ridurre l’impatto ambientale della mobilità», ha affermato, citando esempi come il treno a idrogeno che collegherà Brescia con la Val Camonica entro il 2025. Ha inoltre annunciato progetti futuri, tra cui il potenziamento delle reti metropolitane e la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, opere che contribuiranno a unire il Paese e a promuovere lo sviluppo economico. Salvini ha inoltre evidenziato come le grandi opere possano fungere da catalizzatori per lo sviluppo regionale, creando nuove opportunità economiche e sociali. Ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato e coordinato che coinvolga tutti gli attori del sistema, per garantire che le infrastrutture siano realmente al servizio del territorio e dei cittadini.
Roberto Tomasi: la rigenerazione delle infrastrutture come sfida per il futuro
Tomasi ha parlato della necessità di rigenerare le infrastrutture esistenti per renderle più sicure e sostenibili. «La rigenerazione delle infrastrutture è una sfida tecnologica e organizzativa che richiede competenze elevate e un approccio innovativo», ha dichiarato, sottolineando come il potenziamento delle infrastrutture esistenti sia essenziale per rispondere alla crescente domanda di mobilità. Ha ricordato il sessantesimo anniversario dell’Autostrada del Sole, un’opera che ha unito il nord e il sud del Paese e che oggi rappresenta un simbolo della capacità dell’Italia di realizzare grandi progetti infrastrutturali. Tomasi ha evidenziato come la rigenerazione delle infrastrutture esistenti sia una necessità non solo per mantenere l’efficienza del sistema, ma anche per garantire la sicurezza degli utenti e ridurre l’impatto ambientale.
L’amministratore delegato Autostrade per l’Italia ha inoltre parlato dell’importanza di adottare un approccio sostenibile nella gestione delle infrastrutture, citando l’esempio del passante di Bologna, dove è stato necessario potenziare la rete mantenendo inalterati i flussi di traffico. Ha sottolineato la necessità di investire in tecnologie innovative, come il digitale, per migliorare l’efficienza e la sostenibilità delle infrastrutture. «Il digitale deve essere spinto ancora di più, perché le persone si muovono quando sono informate», ha affermato, evidenziando come l’informazione tempestiva e accurata possa contribuire a rendere la mobilità più efficiente e meno impattante sull’ambiente. Tomasi ha concluso il suo intervento richiamando l’attenzione sull’importanza della neutralità tecnologica, affermando che non esiste una soluzione unica per la transizione verso la mobilità sostenibile, ma che è necessario adottare un mix di soluzioni che rispondano alle diverse esigenze del territorio.
Il convegno si è concluso con una riflessione comune sulla necessità di un approccio integrato e sostenibile allo sviluppo delle infrastrutture in Italia. Forlani ha ringraziato i relatori per i loro contributi, sottolineando l’importanza di continuare a lavorare per un sistema di mobilità che sia al servizio delle persone e delle comunità. «Le infrastrutture devono essere concepite non solo come opere fisiche, ma come strumenti per promuovere la coesione sociale e lo sviluppo economico», ha affermato, invitando a una maggiore collaborazione tra pubblico e privato per realizzare questo obiettivo.
I relatori hanno concordato sulla necessità di investire in tecnologie innovative e di migliorare la governance delle infrastrutture per rispondere alle sfide future. Il convegno ha tracciato un percorso chiaro per il futuro delle infrastrutture italiane, basato su un equilibrio tra solidità dei nodi e mobilità delle reti, con l’obiettivo di creare un sistema di trasporti più efficiente, sicuro e sostenibile. È emersa l’importanza di considerare le infrastrutture come elementi centrali per lo sviluppo sociale ed economico, in grado di connettere persone e comunità in modo efficace e sostenibile.