“SENSO RELIGIOSO IN AMERICA: ALLA RICERCA DELLA FELICITA’”

Press Meeting

Stefano Alberto, docente di Introduzione alla teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha introdotto l’incontro odierno del Meeting di Rimini “Senso religioso in America: alla ricerca della felicità”, ponendo un interrogativo: in un’America caratterizzata da un lato da una forte percezione della misteriosità del divino e dall’altro da un’esigenza di razionalizzazione, quali sono le novità e le contraddizioni della religiosità oggi?
A rispondere sono stati invitati due grandi teologi americani: Stanley Hauerwas, docente di Etica teologica alla Duke University, e David Schindler, docente di Filosofia fondamentale all’Istituto Giovanni Paolo II di Washington; l’uno protestante e l’altro cattolico.
Nella prima parte del suo intervento il professor Hauerwas ha messo in luce le caratteristiche fondamentali del protestantesimo americano, definendolo come “il primo grande esperimento della formazione sociale protestante”, non essendo nato in contrapposizione alla cultura cattolica esistente. “Il protestantesimo è venuto in America per rendere l’America protestante”, attraverso “la fede nella ragionevolezza dell’uomo comune e nella costruzione di una repubblica democratica”. Tuttavia il professor Hauerwas è convinto che il protestantesimo americano stia per morire, proprio a causa del suo identificarsi nella presunzione di ritenere che basti la libertà degli individui a sostenerli. A un protestantesimo che sta scomparendo si affianca un cristianesimo che sta diventando protestante, poiché sempre più cattolici americani sono convinti che la loro fede sia una questione privata. Un’altra contraddizione individuata da Hauerwas è il progetto della modernità, di cui l’America è l’esemplificazione, cioè il tentativo di produrre un popolo che “crede che non ci sia storia tranne la storia che ha scelto quando non aveva una storia”. Questa concezione evita all’uomo di ritenersi responsabile delle proprie decisioni: così però ad esempio il matrimonio e l’avere figli divengono scelte incomprensibili. Concludendo il suo intervento Hauerwas ha posto la sua speranza in Dio per un ritorno della Chiesa, anche americana, alla fede.
“Il Meeting è l’unico vero evento culturale al mondo”. Con queste parole il professor Schindler ha preso la parola, passando poi a spiegare come l’eclisse del senso di Dio riguardi anche l’America. “Dio è assente come modo di vita, come logica del nostro essere, che è la logica dell’essere creature”. Riconoscersi creature significa riconoscere che si è stati fatti: perciò, ha proseguito Schindler, “possiamo recuperare la nostra vera identità solo recuperando il rapporto con Dio”. Invece, ciò che caratterizza il liberalismo della cultura americana è “il suo oblio dell’origine e del destino quali forme del nostro essere”. L’aspetto più importante della religiosità in America – ha proseguito Schindler – è l’influenza storica dominante del calvinismo-puritanesimo, con la sua assenza di Maria, che è la memoria di Dio, e dei sacramenti, che sono la continuazione del farsi uomo di Gesù Cristo. La questione che va affrontata nel giudicare la cultura del senso religioso in America – ha concluso Schindler – è quella che si pone da sempre: se Dio si è veramente fatto carne e realmente dimora tra noi e se la cultura americana, nella logica della sua libertà, dei suoi diritti e del suo potere tecnologico, ne porta memoria”.
Stefano Alberto ha chiuso l’incontro osservando che dall’America impariamo il desiderio di felicità, di libertà e di verità: verità che non è un’idea ma una Presenza che tutti possono incontrare.

V.V.

Rimini, 19 agosto 2007