Santa Messa presieduta dal vescovo di Rimini Francesco Lambiasi

Press Meeting

La XXXIV edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli si è aperta questa mattina con la santa Messa, presieduta da monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, e concelebrata da don Stefano Alberto e don Alberto Battaglia. Esaurita la capienza del grande auditorium D5 si è riempita anche l’attigua sala D3, in collegamento audio-video.
Prima della celebrazione, la presidente della Fondazione Meeting Emilia Guarnieri ha dato lettura del messaggio inviato al Meeting da papa Francesco tramite il cardinale Tarcisio Bertone. Il tema Emergenza uomo, scrive Bertone, intercetta “l’urgenza di evangelizzazione” che tanto sta a cuore al Santo Padre. Anche nel nostro mondo, sempre più globalizzato e privo di punti di riferimento stabili, la Chiesa è in cerca dell’uomo. “L’uomo – è il pensiero del papa – è la via della Chiesa, perché è la via percorsa da Dio stesso”, fino al culmine dell’incarnazione. L’uomo, “mistero di libertà e di grazia, di povertà e di grandezza, irriducibile a qualsivoglia immagine che il potere mondano cerchi di imporre”, è al centro della missione della Chiesa. Laddove “il potere economico, politico e mediatico cerca di manipolare le masse, di indurre desideri, di cancellare ciò che di più prezioso l’uomo possiede, cioè il rapporto con Dio” occorre “restituire l’uomo a se stesso, alla sua altissima dignità, dire con forza che è solo nel rapporto con Dio che egli può raggiungere la sua vera statura”. La Chiesa custodisce “la più autentica possibilità di realizzazione per l’uomo, a qualunque latitudine e in qualunque tempo”. Un tesoro prezioso di cui tutti, consapevolmente o meno, sono alla ricerca. Ecco dunque il suo compito: servire l’uomo andandolo a cercare, “imitando in questo il divino Maestro, che ha lasciato il suo cielo per farsi uomo ed essere vicino ad ognuno”. Solo rimanendo se stessa la Chiesa può compiere questo cammino: tornando con urgenza a Cristo, per imparare da Lui “la verità su noi stessi e sul mondo”.
Papa Francesco si augura che i giorni del Meeting “possano accendere nei cuori dei partecipanti un fuoco che alimenti e sostenga la loro testimonianza del vangelo nel mondo”. Un invito a cui ha fatto eco l’omelia di monsignor Lambiasi, incentrata sull’ardente desiderio di Gesù che il fuoco dello Spirito anche oggi non si spenga: ‘Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso!’ (Lc 12, 49). Tra i segni dei tempi, accanto al raffreddamento della fede, sepolta da una vita sazia e annoiata, si può scorgere – ha annotato il presule – un nuovo soffio dello Spirito, che sta ridestando in particolare il laicato, “gigante addormentato”. Davanti a Cristo, alla sua infuocata passione per l’uomo, non si può rimanere tiepidi, è inevitabile prendere posizione: o allontanarsi, oppure lasciarsi contagiare dalla fiamma del suo amore. Il prezzo della missione, ricorda monsignor Lambiasi, è la radicalità della sequela.
Splendido arricchimento della celebrazione liturgica i canti eseguiti dal coro di Comunione e Liberazione di Rimini, diretto da Anastasia Gemmani: contemplazione del mistero del cuore umano, lodi alla tenerezza di Cristo e alla bellezza di Maria, canti di combattimento e di virile invito alla battaglia (Estote fortes di Luca Marenzio). Sullo schermo, come pale d’altare, scorrono rappresentazioni dolci e virili del volto di Cristo, vera immagine del volto dell’uomo.
A conclusione della Messa la presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Emilia Guarnieri lancia un appello in favore dei cristiani perseguitati nel mondo. “È il cuore del Meeting che batte con tutta la Chiesa per i fratelli perseguitati per la fede”. Guarnieri all’inizio di questa nuova edizione invita tutti a sottoscrivere l’iniziativa nata dal grido di papa Francesco, “che ha lo scopo di chiedere alle istituzioni nazionali e agli organismi internazionali di fare tutto il possibile per difendere, tutelare e garantire l’esistenza dei cristiani nel mondo e riconoscere il loro diritto elementare alla ricerca della verità e alla testimonianza, impedendo ogni limitazione della loro libertà espressiva e associativa”.
Un appello pienamente in linea con il titolo dell’edizione 2013 “Emergenza uomo” e conforme al messaggio di papa Francesco, che in questo momento di crisi economica e umana vuole riportare l’uomo al suo vero valore ricordando la necessità di una nuova evangelizzazione. Perché, dice il papa, “L’uomo rimane un mistero, irriducibile a qualsivoglia immagine che di esso si formi nella società e il potere mondano cerchi di imporre”.

(V.L., A.D.P.)

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