Ritornare all’antico per riscoprire i valori dei propri padri

Press Meeting

Rimini, 20 agosto 2017 – Uno sguardo rivolto al passato per comprendere e riguadagnare l’eredità del popolo e della terra emiliano-romagnola. Questo è stato il filo conduttore dell’incontro delle ore 17 “Verdi, Guareschi e Montanelli. ‘Torniamo all’antico: sarà un progresso’”. L’apertura è stata affidata alla melodia di “Tornerai”, eseguita dalle esperte mani di Eugenio Martani, clarinettista e direttore del Concerto Cantoni, e di Corrado Medioli, fisarmonicista.
In una Sala Poste Italiane A4 gremita, Egidio Bandini, presidente dei Club dei Ventitrè, ha moderato il dibattito, lanciando una provocazione: «È possibile che guardare alla storia dei propri padri possa diventare una riconquista dei valori?». Per rispondere a questa domanda Fausto Taiten Guareschi, abate del Monastero di Fudenji (nei pressi di Fidenza), ed Enrico Beruschi, attore e celebre cabarettista del “Drive In”, hanno scelto come compagni di viaggio personaggi importanti della storia dell’Emilia Romagna, partendo da Giuseppe Verdi e Giovannino Guareschi. «Queste figure», ha affermato l’abate, «non mettono l’accento sul tempo, ma sul luogo. Il mondo piccolo si trasforma, attraverso la musica e la scrittura, in un universo intero, che diventa più importante del tempo». «Riguadagnare ciò che abbiamo ereditato può essere facile, ma possederlo è difficile», ha aggiunto, tra qualche battuta con il pubblico, Beruschi. «Il popolo, l’appartenenza a una terra, non è una questione di numeri, ma di fatica condivisa. Ciò che abbiamo guadagnato dai nostri padri deve essere posseduto attraverso una fatica comune».
Il terzo personaggio menzionato è stato il grande giornalista Indro Montanelli. «Montanelli raccontava la storia per farcela capire non attraverso i professori o gli storici, ma attraverso la gente comune e i giovani. Proprio loro devono battersi sempre per le cose in cui credono», ha concluso, riprendendo le parole del giornalista, Bandini, accompagnato, nelle sue letture, da alcuni spezzoni di brani verdiani eseguiti live al clarinetto e fisarmonica. «L’Emilia Romagna è l’eredità dei nostri padri e dobbiamo essere capaci di possederla».

(T.M.)

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