Rimini, lunedì 20 agosto – Un viaggio dall’Afghanistan all’Italia, dalla famiglia e gli amici a nuovi in-contri che cambieranno per sempre la vita. Un viaggio che diventa metafora di una ricerca della verità, di sé stessi e di Dio. Un viaggio proposto dal Meeting 2018, nel suo secondo giorno di incontri, mostre e spettacoli, attraverso “L’ultimo lenzuolo bianco”, lo spettacolo tratto dal libro autobiografico di Farhad Bitani che va in scena lunedì 20 agosto, alle ore 21.30 nel Teatro Ermete Novelli, per la regia di Alex Ruzzi, scritto da Roberta Colombo con Martino Iacchetti, Fabrizio Cadonà, Clarissa Pari e Lucina Scarpolini, e con musiche di Marcello Franzoso, edite da Immaginazione srl, e costumi di Kabul Fashion.
Ambientata in Afghanistan, la storia vede come protagonisti una donna di Kabul, Manà, che racconta la storia di suo figlio Farhad, e diventa protagonista di questo “cammino” assieme con lui, con l’amico Seyar, e con gli altri personaggi che prendono vita dai ricordi evocati. Farhad è figlio di un importante generale dell’esercito mujaheddin che combatte alla loro testa per la liberazione del Paese dalla dominazione sovietica. Il giovane, è nato a Kabul nel 1986, tra le violenze e l’abuso del nome di Dio, usato per giustificare potere e morte. Tutto avviene sotto lo sguardo indifferente delle potenze occidentali, complici silenziose di una finta guerra per la democrazia. Sul finire degli anni ‘80 le vicende belliche accendono la sanguinosa guerra civile destinata a devastare il Paese fino ai giorni nostri. In questo scenario, che non lascia molto spazio alla speranza, il giovane ragazzo sogna di diventare un guerriero forte e potente come suo padre.
Ma la sorte non è sempre favorevole e con l’ascesa dei Talebani al potere la famiglia di Farhad viene spaccata e lui, rimasto solo con la madre, conosce la fame e la povertà. Farhad cresce, così, tra le armi e le esecuzioni che si fanno spettacolo, tra le ricchezze e i lussi di un mondo privilegiato al quale è difficile sottrarsi. Gli anni duri del regime talebano sono tratteggiati dalle violenze, le punizioni per i ragazzi che trascuravano la preghiera in moschea, le pubbliche esecuzioni dei peccatori. Una realtà che diventa “normale”, dove il resto del mondo è sconosciuto, infedele, peccatore. Unica ancora di salvezza in questo scenario è la madre di Farhad, una donna dolce ma dotata di una forza straordinaria, convinta che anche “in tutti i cuori più neri resti un piccolo puntino bianco”, una speranza per cambiare, per ritrovare la strada.
Arriverà poi l’incontro con il “diverso”, che cambierà per sempre la vita di Farhad e il suo sguardo sul mondo. Il giovane prenderà coscienza del mondo in cui appartiene, e inizierà ad accorgersi che pro-prio in quel mondo c’è qualcosa che non va.
I personaggi vogliono essere portavoce di un’umanità universale, dove tutti possiamo essere i buoni, i cattivi, le vittime, i carnefici. Tutti possiamo essere i personaggi della storia. Tutti siamo Farhad. Tutti, se vogliamo, possiamo cambiare noi stessi e il mondo.
La Compagnia nasce assieme alla sua fondatrice Anna Bossi Bonomi, della quale conserva tuttora i valori artistici e di vita. Con sede e cuore a Varese, gli attori animano da anni la Città Giardino con produzioni ed eventi teatrali che spaziano dal teatro classico a spettacoli originali ed inediti, a volte pensati appositamente per gli spazi della città e volti a valorizzarne il patrimonio.
Le produzioni e gli eventi della compagnia sono spesso legati anche ad iniziative benefiche e volti a promuovere attraverso la cultura e l’arte la coesione sociale. Alcuni dei loro spettacoli sono: “Semplicemente mia” (2015), “London Suite” (2016), “La grande bellezza” (2016), “Sogno di una notte di mezza estate” (2017), “Le voci di dentro” (2017), “Ti presento papà” (2018).