Quale libertà per quale Italia

Press Meeting

Un Auditorium stracolmo e in festa, con migliaia di persone già in attesa a più di un’ora dall’inizio, ha assistito all’atteso incontro con Silvio Berlusconi, Presidente di Forza Italia, e Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia.
Il moderatore Oscar Giannino vice direttore di Finanza e Mercati, ha preso spunto per una prima domanda sulla definizione di libertà da una frase di Santa Caterina da Siena, citata da Don Giussani nel suo ultimo libro, “Dall’utopia alla presenza”: se sarete quello che dovete essere metterete a fuoco tutta Italia, e ha aggiunto: “Voi siete quelli che hanno il compito di mettere a fuoco l’Italia, con le idee, non rompendo vetrine come fanno altri.”
Berlusconi ha aderito alla definizione di libertà proposta da Giannino: non un’insieme di regole, come ha insegnato l’illuminismo, ma l’adesione a un messaggio. Poi ha esordito con un ricordo commosso di Don Giussani. “La commozione mi prende ogni volta che vengo in contatto con questi ragazzi. Giussani mi diede un aiuto importante nel lasciare la mia professione, ciò per cui sentivo di aver talento, per il servizio agli altri e alla libertà. Mi disse: il destino ti ha fatto diventare l’uomo della provvidenza”. Riferendosi al futuro del suo impegno politico, ha inoltre precisato: “Vorrei dare una garanzia assoluta e totale che non mollerò. So di essere detestato dalla metà degli italiani, ma sostenuto e in parte amato dall’altra metà. Sento che se mollassi ora, in cui non c’è un leader, perderei la stima di quest’altra metà, ed per questo che sono condannato a continuare”. Cos’è dunque la libertà? “Ne do una definizione istintiva: è l’essenza dell’uomo, della sua mente e del suo cuore, dell’intelligenza e del sentimento, sta alla base della sua capacità di amare, fare, creare. Dio ha voluto l’uomo libero. Difendere la libertà viene prima di tutto, senza di essa non ci sono altri beni. Il liberalismo, la filosofia della libertà, dice che l’uomo viene prima della società e dello stato Della libertà ci si accorge solo quando manca. La libertà o c’è tutta o non c’è. La difesa della libertà riguarda tutti, è compito essenziale, è la missione più alta e più nobile, da mettere accanto alla famiglia e alla carriera”.
Giannino hai poi chiesto a Formigoni di provare a spiegare “cosa non ha funzionato, di questo messaggio di libertà, nella campagna elettorale”. Formigoni ha esordito dichiarandosi “lieto che Berlusconi abbia accettato di aprire la nuova stagione politica qui al meeting di Rimini. Una politica che sceglie di ripartire fisicamente da qui intanto sceglie di ripartire dal popolo, che qui c’è, e poi da questo Meeting sono venute parole e testimonianze cha hanno a che fare con l’uomo e con la politica: ragione. Perché la metà più uno degli elettori ha detto no? Non abbiamo creduto con sufficiente radicalità alla libertà e alla persona come punto unico e qualificante della nostra politica. Chi fa politica è privilegiato perché è scelto per rappresentare la gente, ma se non crede a sufficienza nei valori a cui la gente crede, la gente non vi si riconosce e si scoraggia”. Da ricordare inoltre che “siamo andati a votare in un paese che era stato falsamente descritto come un paese in crisi, si era cercato di mettere paura addosso alla gente”. Un compito: “essere fedeli sempre a ciò che crediamo vero e autentico. Un politico non può parlare di sussidiarietà se non si mette con impegno enorme a cambiare la macchina dello Stato, della Regione, del Comune”. Berlusconi ha ricordato: “Eravamo al governo in un momento di grande difficoltà economica. In situazioni analoghe, in tutta Europa, hanno vinto le opposizioni contro il governo uscente, con la sola eccezione della Gran Bretagna”. Con l’introduzione dell’euro, inoltre, “la politica monetaria non è più nella disponibilità dei governi”. Immigrazione. “La sinistra pensa a un paese multietnico e pluriculturale. Noi pensiamo che l’Italia debba essere degli italiani e cattolica. Per ottenere la cittadinanza “non è solo questione di tempo: solo chi dimostra di conoscere bene la lingua, la storia e i fondamenti del nostro Stato” può aspirare ad essere chiamato italiano. Per l’ex premier “la ricerca sulle cellule staminali è un tema che attiene alla libertà di coscienza”. Formigoni riconosce che “la legge 40 ha prodotto un aumento dei neonati, è diminuita la percentuale di aborti spontanei, di malformazioni, di gravidanze plurime; il Ministro Mussi, senza mandato del parlamento, ha chiesto la sospensione del volere popolare”.
Sul rapporto Islam – Occidente Formigoni ha detto: “La nostra civiltà è sempre stata capace di integrare il diverso, ma i paesi occidentali devono oggi difendere identità e tradizioni. Nelle politiche di immigrazione dobbiamo poter scegliere di far entrare chi vogliamo, privilegiando chi ha abbracciato da secoli la religione cristiana”.
Come avviare il dialogo con la maggioranza: “Il dialogo l’abbiamo offerto all’indomani del voto – ha detto Berlusconi – La sinistra ci ha chiuso la porta in faccia e ha proceduto all’appropriazione di tutte le cariche istituzionali del paese. Non c’è così più alcun contrappeso al potere della sinistra”.
Federalismo. “Ne ha bisogno tutto il paese ha detto Formigoni – Un federalismo dell’efficienza, basato sulla sussidiarietà e sul trasferimento di poteri in senso orizzontale per dare al cittadino più libertà di scelta. Ci sarà a breve una proposta da discutere e negoziare con il governo, sulla quale c’è il benestare degli altri leader della casa delle libertà. La nostra proposta non è di una Lombardia che se ne vuole andare o che vuole avere tutto, ma è dentro a quello schema di federalismo fiscale su cui abbiamo già costruito un accordo condiviso con tutte le regioni italiane. Sarà una prova politica straordinaria su cui verificare la disponibilità della sinistra al governo. La nostra democrazia dovrebbe fare un passo avanti: noi non ci tireremo indietro”.
Cos’è chi non paga le tasse, un combattente per la libertà o un evasore? Berlusconi: “Se le tasse rientrano nel limite del 33% sono giuste, percepite come giuste e vanno pagate. Lo stato non è un moloch che per diritto divino chiede le imposte: deve esserci un’adeguata contropartita in servizi. Sono convinto di questo, non ho cambiato parere. Apprendo con preoccupazione della volontà del governo di reintrodurre la tassa di successione, rivalutare gli estimi catastali e aumentare le imposte sui redditi da lavoro autonomo”.
Liberalizzazioni. “Mi interessano – ha detto Formigoni – se si intendono come operazioni che in qualunque campo abbiano come ultimo destinatario il cittadino, per aumentare le sue possibilità di scelta. Oggi siamo molto più preparati nel distinguere il ristorante o la pizzeria che non l’ospedale o la scuola più adatti alle nostre esigenze. Il cittadino non ha libertà reale perché lo stato ha prelevato le risorse a monte. Per questo mi è piaciuto che la Compagnia delle Opere abbia raccolto la sfida delle vere liberalizzazioni.” Ad esempio nel settore scuola: “cambiare lo status degli insegnanti, da dipendenti pubblici a professionisti. E reale autonomia degli istituti scolastici con possibilità di scegliere i propri insegnanti”.
Quale casa delle libertà vedremo nei prossimi mesi? “Faremo un’opposizione severa e coesa. I nostri elettori possono stare sicuri che non ci saranno forze politiche che andranno per conto loro o che daranno una mano all’altra parte”. Sulla giustizia: “Il processo democratico si avrà quando il giudice non dovrà più compiere un atto di coraggio per dire di no al teorema accusatorio di un pubblico ministero. Quindi con l’indipendenza dei giudici e la separazione delle carriere. Mi sono impegnato a restare in politica fino a quando non avrò raggiunto questo risultato”. Un obiettivo è il grande partito dei moderati italiani. “Sarà la gente a imporne la nascita. Tra i giovani questo partito già esiste. Lancio una provocazione ai giovani di CL: perché non vi assumete la responsabilità di far nascere i circoli della libertà in tutti i paesi?”