Rimini, 20 agosto – Il presente e il futuro dell’agricoltura passa attraverso le nuove tecnologie, Internet, le criptovalute, l’innovazione. La cosa importante è che sia sostenibile dal punto di vista economico, ambientale, etico, amica dell’uomo. Convergenti su questo pensiero i relatori dell’incontro dal titolo “Prodotti agroalimentari intelligenti per la salute e l’ambiente”, delle ore 19, nell’Arena Cdo for Innovation D3: un parterre di imprenditori agricoltori, rappresentanti della grande distribuzione, docenti universitari, esperti. Angelo Frascarelli, docente di Economia e Politica Agraria all’Università di Perugia, ha moderato l’incontro.
Di sostenibilità e di agricoltura attenta all’ambiente, alle imprese e ai consumatori ha fatto un valore imprescindibile il gruppo a marchio Coop. Chiara Faenza, responsabile sostenibilità e innovazione del marchio Gdo, ha presentato il progetto “Alta sostenibilità”, che, a breve, porterà sui banchi degli oltre 1100 punti vendita in Italia tutti i prodotti di ortofrutta provenienti dall’agricoltura di precisione. «Attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie», ha detto, «impiegato in tutta l’attività aziendale, dalla terra alla commercializzazione, anche la produzione sarà veramente etica, con un giusto utilizzo della risorsa acqua, senza sprechi, riduzione e basso impiego di concimi e pesticidi». Ha poi concluso: «Incominceremo con meloni, uva e clementine, per poi estenderla a tutti i prodotti provenienti da oltre 116 fornitori che aderiscono al marchio. I vantaggi saranno per l’azienda, per l’ambiente per i consumatori».
Un convinto fautore delle nuove tecnologie applicate all’agricoltura è Andrea Cagnolati, presidente Grain Services. «Da oltre trent’anni Grain Services si occupa della consulenza e intermediazione delle agrocommodities del mercato retato italiano», ha spiegato, «con una attenzione verso l’industria alimentare di prima trasformazione. È stato il primo operatore a formare la clientela all’arbitraggio e integrazione tra le materie prime e mercati futures. A mio giudizio, Internet e le nuove tecnologie consentiranno sempre di più di produrre e commercializzare i prodotti agricoli con l’utilizzo delle cripto valute nelle transazioni commerciali sui mercati internazionali».
Due casi virtuosi di allevamento e di produzione agricola attenti all’ambiente, agli animali, all’uomo sono stati presentati da Tommaso Carioni, CEO del Gruppo, e da Luciano Bortolan, titolare dell’omonima azienda agricola a conduzione familiare. «L’impiego delle tecnologie e della robotica sia nell’attività in stalla, alimentazione e cura animale, sia nell’attività produttiva e fino alla commercializzazione è particolarmente massiccio nell’azienda Carioni», ha illustrato il titolare dell’azienda impegnata nella produzione di formaggi, latticini con latte di alta qualità, frutto della mungitura di animali seguiti, coccolati, con un’attenzione particolare alla salute e benessere loro, oltre che del consumatore finale dei formaggi bio».
La stessa attenzione all’ambiente e alla produzione è un principio per l’azienda Bortolan, che produce barbabietole da zucchero, grano duro e tenero patate e ortaggi in generale. Bortolan, con l’aiuto di consulenti e amici della Cdo, ha creato il Club della Bietola. «In ogni club», ha spiegato, «operano decine di volontari che seguono e accudiscono la produzione, garantiscono e trasmettono saperi e conoscenze per la migliore coltivazione di questo prezioso ortaggio. Anche in questo caso la produzione in terra viene garantita dal punto di vista qualitativo e della sostenibilità ambientale dal progetto Sonda, che prevede l’installazione in terra, nelle coltivazioni, di speciali apparecchiature collegate al computer, che rilevano le caratteristiche del terreno, il grado di umidità, le caratteristiche, la mineralità e altri parametri utili, in modo da integrare le carenze del terreno attraverso monitoraggi constanti e dati trasmessi in tempo reale».
Le conclusioni sono state del sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Franco Manzato. «Qualità ambientale e delle produzioni ma anche tutela dei lavoratori, salvaguardia del made in Italy, promozione e commercializzazione dei nostri prodotti sui mercati internazionali», ha detto, «sono alcuni dei punti al centro dei tavoli istituiti dal ministero per la nuova Pac agricola, che prevede investimenti per oltre 50 miliardi di euro. Oltre a questi fondi, in occasione dei tavoli di lavoro, saranno al centro del dibattito le strategie per i prossimi anni: dallo sviluppo del mercato interno, alla penetrazione su quelli internazionali, la promozione dei prodotti di agricoltura biologica, la ricerca e l’innovazione, i finanziamenti mirati e l’organizzazione complessiva del comparto, la progressiva riduzione dei residui di concimi e pesticidi per una produzione “pulita”, a residui zero, nell’arco di un decennio».
(G.G.)
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