Preghiera Shōmyō e canti della tradizione cristiana Martedì 25 agosto alle 15 Arena Frecciarossa1000 D3

Press Meeting

Rimini, 24 agosto 2015 – Preghiera della tradizione buddista e canti della tradizione cristiana, martedì 25 agosto al Meeting con la partecipazione di Shodo Habukawa, dei monaci Buddisti Shingon del Monte Koya e del Coro “Millennium” diretto da Guya Valmaggi. Introdurrà Roberto Fontolan, direttore del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione. L’evento è realizzato con la collaborazione di Wakako Saito, professoressa dell’Università Aichigakuin di Nagoya.
Shōmyō (声明) è il nome giapponese del canto liturgico buddhista e la sua storia in Giappone risale almeno al VI secolo d.C., in concomitanza con l’introduzione ufficiale del Buddhismo. Il repertorio odierno, appannaggio dei monaci, si può suddividere in bonsan (梵讃, testo in sanscrito), kansan (漢讃, in cinese) e wasan (和讃, in giapponese). Esistono canti di testi sacri, di lode, di offerta, di preghiera e di confessione. L’esecuzione, affidata a un solista, a un coro, o, ancora, ad entrambi in forma responsoriale, a volte è accompagnato da idiofoni, quali i cimbali hachi e il gong nyo. Molto usato per i brani sillabici è il “tamburo” a fessura, noto come mokugyo (木魚), dalla caratteristica forma stilizzata di pesce.
Così Kūkai (空海, 774-835), fondatore della scuola buddhista giapponese Shingon spiega la natura dello shōmyō: “Quando tutte le cose che hanno una voce in questo mondo la fanno risuonare insieme, mantenendo ciascuna le sue caratteristiche pur fondendosi in un unico suono, esso è quanto vi sia più vicino alla voce del Buddha”.

(M.T.)

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