Post-sisma nelle Marche, parlano il presidente Ceriscioli e il pianista Allevi

Press Meeting

Rimini, giovedì 23 agosto – “Si continuano ad affrontare troppe cose del sisma con strumenti ordinari. Sono state finanziate opere pubbliche per oltre un miliardo e mezzo di euro e il 60 per cento non ha ancora nominato il Rup, il responsabile unico del procedimento, che è il primo atto che viene richiesto. Perché bisogna avere certe caratteristiche e di dipendenti pubblici adatti ce ne sono pochi. Il geometra di Arquata ha su di sé cento opere, non è credibile”. È il messaggio lanciato da Luca Ceriscioli, Presidente della Regione Marche, durante l’evento che si è svolto presso l’Arena Move To Meet A1 e intitolato “Marche: la rinascita post-sisma”, promosso con la collaborazione con la Regione Marche e introdotto dal Giornalista Rai3 Vincenzo Varagona.
“Stessa cosa per il piano delle opere, i comuni si trovano ad affrontarli con le procedure ordinarie: non andremo da nessuna parte. Bisogna metterci la mano e semplificare. Sono fatti semplici ma im-portanti e necessari”, ha continuato Ceriscioli. “Dobbiamo mettere atto agli strumenti che servono, 4mila progetti attuali presentati sono il dieci per cento dei potenziali. Serve uno sforzo e una visione: non è ordinario avere novecento opere pubbliche da realizzare e 40mila case da ricostruire. I dati economici segnano dati di grande difficoltà, ricostruire significa anche rilanciare l’economia. Serve un piano straordinario e strumenti che oggi non ci sono. La regione Marche deve avere spazi di autonomia che non ha mai avuto. Ricostruire è un grande atto collettivo, servono tutti, per poter esprimere tutte le energie serve uno spazio di libertà”.
Giovanni Allevi, compositore, direttore d’orchestra e pianista, che ha partecipato all’evento assieme al presidente della Regione Marche, la fatidica sera di due anni fa si trovava nell’area del terremoto. Da questa ha tratto una canzone, “No words”, che diventerà anche un film. “La nostra identità è legata al territorio, ma c’è speranza di una ricostruzione, lo sentiamo nelle parole. Io mi trovavo a pochi chilometri dall’epicentro. Noi siamo abituati a pensare alla natura come una realtà che ci regala sempre qualcosa, invece stavolta ci ha mostrato il suo lato crudele perché ci ha tolto delle cose. Così ho voluto raccontare le mie emozioni per fare la mia parte, mantenendo viva l’attenzione. Mesi dopo chiesi al Vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole, cosa potessi fare per i terremotati: mi sarei aspettato in risposta un invito a organizzare eventi o spettacoli di beneficienza. Invece mi ha detto: vieni alla Messa di Natale con i terremotati, ad animarla. Che pensiero fantastico!”. Finita la messa, poi, ha raccontato Allevi, “le vittime del terremoto, persone che hanno perso tutto, sono venuti a farmi coraggio. Mi sono detto: ma stiamo scherzando? Avevano un bagliore negli occhi e una forza vitale straordinaria. Vivere una tragedia così grande mi fa venire dentro una forza incredibile. Noi marchigiani siamo fortissimi”.
All’evento hanno preso parte anche il rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari, l’imprenditore de La Pasta di Camerino Federico Maccari, e il giovane rappresentante dell’ Associa-zione Chiedi alla Polvere Vincenzo Nespeca.

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