Persona, politica e giustizia nei grandi discorsi di Benedetto XVI

Press Meeting

“Il libro La legge di re Salomone (pubblicato nelle edizioni Bur Rizzoli, curatori Marta Cartabia e Andrea Simoncini) è nato da un dialogo iniziato al Meeting fra studiosi di diverso credo religioso, esperienza e nazionalità. L’idea prende spunto dalla constatazione che nell’opinione pubblica vi sia un pregiudizio verso la Chiesa. Un pregiudizio che si fa presto ad enunciare: la Chiesa sui grandi temi dell’uomo entra a gamba tesa con una posizione autoritaria, che non lascia spazio alla criticità. Il libro propone delle risposte ad un interrogativo di fondo: davvero la Chiesa detta delle regole di comportamento?” Così Andrea Simoncini, docente di Diritto costituzionale all’Università di Firenze, ha introdotto lunedì 19 agosto alle 17 nell’auditorium D5 del Meeting di Rimini i tre relatori al convegno “Persona, politica e giustizia nei grandi discorsi di Benedetto XVI” al quale ha collaborato il servizio nazionale della Conferenza Episcopale Italiana per il progetto culturale
Hanno partecipato Paolo Carozza, professore di Legge e direttore dell’Istituto Kellogg di studi internazionali all’Università di Notre Dame (Indiana Usa), Luis Miguel Poiares Maduro, ministro per lo Sviluppo Economico della Repubblica Portoghese, Joseph H.H. Wayler, direttore dello Straus Institute for the advanced study of law & justice alla New York University e autore di uno degli interventi del volume. Il testo raccoglie cinque discorsi famosi di Benedetto XVI pronunciati in istituzioni pubbliche: all’Università di Regensburg, all’Assemblea delle Nazioni Unite, al Collège des Bernardins, alla Westminster Hall e al Reichstag di Berlino.
Simoncini ha sollecitato il dialogo con alcune domande. Una fra tutte: qual è la condizione dello stato di diritto e quale contributo offre il libro su questo tema? “In molte nazioni ricche o povere che siano – dice Carozza – la democrazia non ha trionfato. In Europa la crisi economica e politica nasce dall’incapacità di agire per il bene comune. Il libro suscita numerosi spunti di riflessione”. Prosegue Maduro: “Nei discorsi del papa emerito Benedetto XVI ragione e fede si sostengono, sono in rapporto permanente, mentre il dialogo è lo strumento fondamentale per la convivenza fra istituzioni pubbliche e cittadini. La democrazia deve affrontare numerose sfide. La politica per esistere deve riuscire a parlare a tutti”.
Aggiunge Weiler: “I credenti non devono avere timore di entrare nei grandi temi della vita e di giudicarli, così la vita religiosa non è basata solo sulle norme da seguire ma sulla santità. I discorsi di Benedetto XVI sono veri atti di coraggio, la libertà religiosa ad esempio comprende anche la libertà di dire no alla religione”.
Sull’Europa e sulla crisi che attraversa i relatori hanno convenuto sull’affermazione contenuta nei discorsi di Papa Benedetto XVI secondo la quale “un’identità basata solo sulla ragione entra in crisi, mentre è fondamentale che fede e ragione entrino in rapporto per costruire la nuova identità. Il contributo che possono dare i cristiani è fondamentale”. La fede non è un insieme di dottrine – una frase emersa in più di un’occasione durante l’incontro – ma un Uomo”.

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