“Lo sviluppo è l’altra faccia della pace”. È con questa frase di Paolo VI che Francesco Merloni, presidente MTS Group, è entrato direttamente nel vivo dell’incontro “Per uno sviluppo duraturo e sostenibile” (padiglione B5, ore 11,15), sottolineando come lo sviluppo abbia l’inevitabile effetto benefico di frenare i conflitti armati e garantire la convivenza tra i popoli. Ma affinché questo sia possibile è necessario che esso riguardi un numero sempre più elevato di persone e sia sostenibile, soprattutto in termini ambientali: due aspetti sui quali c’è ancora molto da lavorare, visto che, dati alla mano, Merloni ha affermato che il 40% della popolazione mondiale vive ancora con due dollari al giorno e che il limitato utilizzo delle fonti alternative (nucleare, termovalorizzatori) e di quelle rinnovabili (solare, fotovoltaico, eolico, biomasse) ha la conseguenza di danneggiare gravemente l’ambiente.
In realtà, come ha sottolineato il presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, a volte il tema del costo ambientale dello sviluppo, più che essere un argomento valido, può diventare uno strumento dell’ideologia. Basti pensare, ad esempio, alle resistenze di parte dell’opinione pubblica all’installazione dei termovalorizzarori, che “hanno avuto il risultato di creare montagne di rifiuti, preda della criminalità”. Episodi come questi danneggiano, a suo avviso, l’immagine della politica, che in questo modo “rischia di essere soltanto il bar dello sport in cui si chiacchiera e non un luogo di decisioni concrete”. Anche per Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, “le tematiche ambientali sono utilizzate come strumento dell’ideologia, soprattutto dalle frange radicali che con queste argomenti paralizzano l’azione di governo”.
Per Giuliano Zuccoli, presidente ed amministratore delegato di AEM, la parola chiave per garantire uno sviluppo duraturo e sostenibile è “diversificazione”. In particolare, Zuccoli ha sottolineato che nel nostro Paese c’è ancora molto da lavorare per diffondere la cultura dell’energia nucleare, considerata ancora soltanto in termini negativi, con un inevitabile riferimento alle tragedie di Hiroshima e Nagasaki. “Quello su cui si fa ancora poca attenzione – ha detto Zuccoli – sono gli enormi vantaggi strategici di un’energia che non solo è pulita ma può diventare lo strumento per evitare che la produzione energetica sia monopolizzata da pochissimi attori internazionali”.
F. R.
Rimini, 20 agosto 2007