Papa Francesco appassionato lettore de Il Messaggero

Redazione Web

INTERVISTA AL DIRETTORE VIRMAN CUSENZA E ALLA VATICANISTA FRANCA GIANSOLDATI SU QUESTO RAPPORTO SPECIALE CON IL PONTEFICE

 

Rimini, 23 agosto – In Arena Percorsi A2 Roberto Fontolan, direttore del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione, ha accolto gli ospiti Virman Cusenza e Franca Giansoldati, rispettivamente direttore e vaticanista de Il Messaggero, per parlare dell’affezione di papa Francesco al loro quotidiano. Come lo stesso pontefice ha dichiarato in un’intervista, Il Messaggero è infatti «il giornale che io leggo, in genere la mattina presto, poi lavoro».

La Giansoldati ha osservato che c’è qualcosa di rivoluzionario nel fatto che un pontefice espliciti le sue letture quotidiane, «per altro un giornale laico». Ed è proprio “suo” se il papa ha cominciato a interessarsi alla testata. La giornalista ha infatti raccontato che circa un mese dopo l’elezione di Bergoglio nel 2013, «io con altri colleghi abbiamo seguito la visita di un capo di stato. Al termine dell’evento Francesco, che già parlava del suo interesse per le periferie, ha voluto conoscere noi giornalisti e io mi sono presentata e ho detto: ”Se lei vuole conoscere la periferia di Roma non può non leggere Il Messaggero. E lui è stato ad ascoltarmi. Da allora è diventato un lettore fedele. Il Messaggero lo ha aiutato in questi sei anni a conoscere la città con i suoi problemi e i suoi volti». La vaticanista ha raccontato inoltre la familiarità con cui ormai il pontefice, in occasione dei voli papali, spenda un’ora a salutare tutti i giornalisti e come questi momenti diventino anche occasione di confronto e, spesso e volentieri, di discussione sugli articoli del giornale.

Cusenza ha raccontato che nel dicembre 2018 papa Francesco è venuto a visitare la redazione in occasione dei 140 anni della testata, dando anche una lezione di giornalismo. Il pontefice ha infatti esortato i giornalisti a cercare sempre la concretezza “che è la virtù del giornalista”.

Fontolan ha poi spostato l’intervista su altre tematiche, come il rapporto tra carta stampata e web, il futuro del giornale tradizionale e il ruolo dei social nella fruizione dell’informazione e nel dibattito politico. A tal proposito, Cusenza ha osservato che oggi «manca un luogo fisico di incontro dove avere anche lo scontro. Il limite corporeo della persona ti porta al rispetto della persona. Il social ha eliminato questo aspetto e, spersonalizzando il confronto, ne ha accentuato l’intensità. Ciò ha delle ripercussioni politiche molto forti». Giansoldati invece ha raccontato il proprio spazio web dedicato alle donne, Mind the Gap, dove si affrontano temi legati alle sfide del lavoro e alla parità di genere. Il fatto che le notizie circolino soprattutto sui social dimostra che essi «possono essere uno spazio positivo dove passa la buona informazione».

Fontolan ha poi interrogato Cusenza sull’attualità politica: «Salvini – ha detto il direttore – ha commesso un errore tattico-strategico, ha sottovalutato il parlamento, dimostrando una conoscenza poco adatta a chi deve condurre un paese dei meccanismi decisionali del paese stesso. Credo però che sia stata un’esperienza educativa per Salvini: è un leader politico che dall’avere grande seguito si è poi visto cambiare tutto in modo repentino. Lo stesso errore ha commesso Renzi, cioè sono arrivati ad averli tutti contro, un fronte unico. Vi è una tendenza atavica italiana», ha proseguito il direttore, «a non essere mai patriottici e non saper fare corpo unico (siamo una democrazia giovane)».

 

(F.M.)

 

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