Padre Scalfi. L’avventura di Russia Cristiana

Press Meeting

Rimini, 23 agosto 2017 – Alle ore 20.00 in Hall Sud Sala Neri si è tenuto l’incontro “Padre Scalfi. L’avventura di Russia Cristiana”. Intervengono Francesco Braschi, presidente dell’Associazione Russia Cristiana; Pigi Colognesi, giornalista, autore della biografia “Padre Scalfi. L’avventura di Russia Cristiana” (ed. San Paolo); e Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana e Credere.
Rizzolo spiega che la nuova edizione del libro è nata dalla riscoperta della grande fede del popolo russo e dall’incontro con una nuova esperienza rappresentata da Russia Cristiana, di grande attualità per il mondo contemporaneo. Successivamente il direttore spiega gli scopi della rivista Credere: «Raccontare la realtà della vita cristiana, del bene che esiste nel quotidiano per la fede delle persone». Auspica, infine, che la lettura del libro possa avere come scopo la possibilità di incontrare Cristo o rafforzare l’incontro con Lui.
Padre Braschi passa la parola all’autore del libro chiedendogli di raccontare come in Padre Scalfi la grande tradizione Russa sia diventata vita. Colognesi ricorda: «Scrivevo la biografia di padre Scalfi da vivo, perché ne avevo visto la ricchezza enorme di contenuti storici ecclesiali e avevo il terrore che tutto questo si disperdesse. Oggi che è morto che senso ha ritornarci sopra? Perché quella storia ha il guizzo dell’eternità. Interessa». Padre Scalfi, giovane seminarista trentino, aveva in mente tutt’altro: suo padre era socialista, lui stesso era impegnato con le Acli. Nel sentire una Messa cantata decise: “Io dò la mia vita alla Russia”. Giuntovi, la sua fede fu incrollabile: «Neppure l’ateismo comunista può sottrarsi al compito di servire in qualche modo all’edificazione del regno di Dio», come si legge nella sua biografia. Il suo presente non era definito da tutti i limiti che vedeva.
Braschi ne rileva la dimensione profetica, come capacità di leggere la presenza agente di Dio: «Nelle circostanze più diverse, quando si pranzava a Seriate, o ci incontravamo nel suo studio, anche di fronte a una mia superficialità nel parlare, lui comunicava sempre la certezza che stesse vivendo al cospetto dell’Eterno incarnato. Aveva la capacità di vivere la sua vita con la consapevolezza della storia in cui era immerso. Cioè che il punto di unità della storia esiste già e non siamo in balìa degli eventi». Braschi continua a descrivere il modo con cui i doni di Padre Scalfi hanno cambiato il suo modo di essere cristiano e sacerdote, nel modo di celebrare la S. Messa, di pregare e di ricevere il sacramento della Confessione. Un’accettazione del disegno divino. Una unità e una semplicità di vita. Una giovinezza spirituale che gli fa sinceramente pensare ad una santità; intrecciata nelle pieghe quotidiane di un’umanità assolutamente normale.
Il sacerdote conclude: «Credo che questo libro possa essere un regalo utile per gli studenti, per i giovani che partendo da un interesse per la Russia, stanno iniziando a frequentare Russia Cristiana. C’è in questo libro la possibilità di conoscerlo e di diventare suoi amici. Senza distanza».
(M.G.D.A.)

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